“Geografie meridiane”: presentato a Napoli il sesto volume

"Geografie meridiane": presentato a Napoli il sesto volume
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Molti giovani si sentono costretti a lasciare la propria terra per studiare, lavorare o avere più opportunità. Ma c’è anche chi cresta. È questo il focus di “Geografie Meridiane”, il sesto volume della serie di inchieste di Vita dedicato alla Campania, presentato oggi alla Chiesa di S.M.M ai Cristallini (Rione Sanità) durante l’evento “Campania, il sociale Next-Gen”.

Cosa può fare il Terzo settore

In questo contesto un ruolo cruciale è ricoperto dal Terzo settore: tutti quegli enti privati costituiti con finalità solidaristiche e di utilità sociale che, in modo volontario o mutuale, promuovono e realizzano attività d’interesse generale. Gli enti del Terzo settore (o ETS) hanno trasformato beni confiscati e/o abbandonati in luoghi di servizio per la comunità e di produzione e lavoro, anche e soprattutto perché operano a più diretto contatto con la comunità sono in grado di rispondere meglio alle esigenze della popolazione e di costruire servizi adeguati a soddisfarle. Secondo “Geografie meridiane” solo in Campania conta 8.685 enti, concentrati soprattutto nella città di Napoli.

Tutto ciò possibile soprattutto grazie ai giovani, creativi e molto più propensi a favorire lo sviluppo della propria comunità rispetto alle vecchie generazioni. Se è vero che c’è chi scappa, è pur vero che c’è chi sceglie di restare per far rinascere la propria terra.

I dati emersi dall’inchiesta

Stando agli ultimi dati, tra il 2002 e il 2022 il 24,3% dei giovani ha lasciato la Campania per motivi di studio o lavoro. I dati crescono se si osserva la situazione del Meridione in generale: dal 2002 al 2020 quasi 2,5 milioni di persone hanno lasciato il Sud e oltre il 50 % ha tra i 15 e i 34 anni. Tra questi un quinto sono laureati. Tra il 2001 e il 2021 gli emigrati meridionali con elevate competenze (in possesso di laurea o titolo di studio superiore) sono passati dal 9% a oltre il 34%.

Perché restare

La grinta dei giovani ormai stanchi della storica disparità tra Nord e Sud, combinata con la coesione sociale, sta favorendo una grande innovazione socioeconomica. In questa cornice emerge il Servizio civile – la Campania prima regione per numero di progetti e di domande da parte dei ragazzi in relazione ai posti disponibili – il settore agroalimentare e sette esperienze emblematiche raccontate all’interno del volume: Arci Avellino, Associazione Blam, Un’infanzia da vivere, Cooperativa sociale La Strada, Orchestra Filarmonica di Benevento, Comunità Energetica di Napoli Est, Cooperativa di comunità La Sorte.

L’Agrifood costituisce un’occasione per lo sviluppo socioeconomico e culturale, soprattutto in un contesto così ricco come quello del Mezzogiorno e ancor di più quello campano. All’interno del volume Alex Giordano, tra i maggiori esperti in Italia di Social Innovation e Digital Transformation, ha spiegato che «il sistema agroalimentare campano è una delle componenti di maggior rilievo dell’economia regionale, si distingue rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno per la presenza di circa 28 prodotti tra Doc, Docg e Dop, a cui vanno aggiunti oltre 300 prodotti tradizionali delle diverse realtà territoriali».

Author: Alessandra Romano

Alessandra Romano nasce a Napoli nel 1999. Laureata magistrale in Comunicazione Scientifica Biomedica e con un master in Giornalismo scientifico presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza". Scrive articoli per riviste e blog scientifici.