Vangelo e Meditazione della XX Domenica del Tempo Ordinario Anno A a cura di don Giacomo Equestre.
Dal Vangelo secondo Matteo 15,21-28
In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne.
Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio».
Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!».
Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
Parola del Signore
Meditazione
Straniera, pagana, donna… Davvero questa donna senza nome che avvicina il maestro Gesù non ha alcun titolo per poter presentare la sua richiesta ed essere ascoltata.
E il comportamento di Gesù sembra confermare tutto questo. Gesù come maestro e guaritore ebreo è lì solo per un gruppo ristretto di persone degne di essere ascoltate ed esaudite. È lì solo per chi fa parte del popolo eletto e solo per chi appartiene alla tradizione religiosa di Israele. Almeno così sembra…
L’intervento dei discepoli non è mosso dalla carità ma dal desiderio di eliminare un fastidio.
Non so voi … mi vengono in mente tutte quelle volte quando qualcuno di straniero mi avvicina per strada per chiedere un aiuto. Non è mai bello essere avvicinati improvvisamente da qualcuno che ti chiede un aiuto e magari insiste e diventa molesto. Se poi pensiamo questa cosa a livello più grande mi viene da pensare a tutto il movimento migratorio che sta mettendo a dura prova la convivenza in Europa. Tutti infastiditi da questi sbarchi di migranti provenienti da zone di guerra e povertà (sono realtà mai totalmente separabili, perché la guerra genera povertà e la povertà genera la guerra) e che riempiono le nostre città e paesi di presenze diverse dalle nostre tradizioni e modi di vivere.
Anche noi siamo infastiditi come sembra essere Gesù e soprattutto i suoi discepoli. E anche noi spesso rispondiamo come ha risposto Gesù alla donna che chiede un aiuto: Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini, e diciamo con altre parole la stessa cosa: prima ai nostri e poi agli altri… e che stiano a casa loro!
Gesù è davvero sorprendente e smaschera la mia povera fede e la mia umanità malata.
Il suo comportamento è paradossale, perché all’inizio si comporta come farei io con chi mi dà fastidio e mi importuna.
Improvvisamente è proprio la povera donna, pagana e straniera a sorprendere … Signore, aiutami! e la consapevolezza che anche le briciole si possono condividere! Era quello che Gesù aspettava non tanto per esaudire la donna, ma per scuotere i suoi pigri e chiusi discepoli (sia di allora che di oggi, me compreso!): Donna, grande è la tua fede!
Gesù non vede solamente una fastidiosa straniera ma vede una donna di fede. Non vede un cagnolino da cacciare con disprezzo ma una discepola da amare senza limiti.
Vangelo e Meditazione di Don Giacomo Equestre
Foto: Gandolfi U. sec. XVIII, Cristo e la Cananea