Le allergie si collocano tra le prime malattie croniche a livello mondiale. Secondo l’Oms il 10 e il 40% della popolazione, a seconda delle regioni e dei periodi dell’anno, soffre di sintomi allergici dovuti ad allergeni trasportati dall’aria, con un trend in crescita negli ultimi anni. Per questo, un team di ricercatori americani ha sviluppato la prima terapia selettiva per prevenire le reazioni allergiche. In che modo?
Lo studio con le nanoparticelle
I ricercatori della Northwestern University hanno rivestito delle nanoparticelle di anticorpi in grado di disattivare i mastociti – le cellule immunitarie responsabili di tali reazioni – e dell’allergene responsabile della malattia. In questo approccio l’allergene attacca solo i mastociti che trasportano l’anticorpo (IgE) specifico e interagisce con i recettori inibitori Siglec-6, presenti sui mastociti, senza sopprimere l’intero sistema immunitario. Lo studio è stato condotto su modelli murini, nei quali ha dimostrato un successo del 100% nel prevenire le allergie senza causare effetti collaterali evidenti. Si tratta di un approccio innovativo, in quanto le terapie attuali vengono impiegate solo per trattare i sintomi. La ricerca è stata pubblicata su Nature Nanotechnology.
Il legame tra inquinamento e allergie
Secondo l’European Enviroment Agency (EEA) il 97% della popolazione urbana è esposta a livelli di particolato fine al di sopra delle linee guida per la salute definite dall’Oms, con l’Italia in cima alla classifica. Il motivo principale è il forte uso di combustibili fossili per il riscaldamento domestico, l’industria e l’alimentazione delle auto. Inoltre, a parità di concentrazioni di pollini, l’ambiente urbano pecca della biodiversità tipica delle zone rurali, sottraendo quell’interazione uomo-fauna-flora vitale per lo sviluppo di un sistema immunitario forte. Fenomeni come tempeste e ondate di calore condizionano la distribuzione temporale e spaziale di allergeni e vettori virali. Mentre la maggiore concentrazione di CO2 atmosferica favorisce la crescita e la fioritura precoce delle piante, con pericolose ricadute sulla salute pubblica.