Vangelo e Meditazione della I DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A a cura di Don Giacomo Equestre
Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
Dal Vangelo secondo Matteo 24,37-44
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.
Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo.
Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.
Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore
Meditazione
Carissimi
è in questa vita ordinaria che si rivelerà un giorno il grande mistero del
ritorno di Gesù.
Ai tempi di Noè tutti vivevano nell’ordinarietà e non si accorsero della grande pioggia che diventava diluvio e che distruggeva tutto, ad eccezione di Noè e di quanto era nell’Arca.
E allora si pone il problema della consapevolezza: sono consapevole di questa vita che scorre nelle mie vene, nelle strade e nelle case del mio paese?
Sono consapevole che un giorno dovrò anche lasciare questa vita? Sono cosciente che nella vita tutto passerà?
Ho la coscienza che dovrò lasciare tutto?
Un giorno mi sarà chiesta anche la vita … ebbene come vivo oggi sapendo questo?
È solo vivendo con la consapevolezza di non essere eterni su questa terra che possiamo essere pronti al ritorno di Gesù.
Oggi inizia l’Avvento, tempo particolare di presa di coscienza del fatto che non siamo eterni, ma soprattutto del fatto che Gesù ritornerà e sarà la fine di questa storia, di questa vita, per una vita diversa che oggi non mi è dato sapere.
Ah, io vorrei sapere tutto, il futuro, mi rivolgo magari ai cartomanti, apro i giornali per andare alla pagina degli oroscopi – toro, leone, acquario – eppure Gesù Cristo ha predetto il futuro, che è nelle mani di Dio, per avvisarmi, per far sì che io sia pronto.
E però, volutamente non ci ha detto né il giorno e né l’ora: 1), perché lo sa solo Dio Padre e 2) perché dobbiamo essere sempre pronti.
E non fare come i topi, che quando il gatto non c’è si mettono a ballare, poi il gatto torna improvvisamente e se li mangia.
Esser pronti vale più che sapere il giorno e l’ora: esser pronti sempre. Anche nella vita ordinaria.
Anche mentre fai la spesa, lavi i piatti, prepari il tuo lavoro, ti metti a studiare, aggiusti la tua macchina, sei con gli amici davanti a un bicchiere di birra, stai festeggiando con i tuoi parenti, o sei afflitto perché hai saputo che quell’amico non ce l’ha fatta.
Essere pronti sempre, sapendo che Gesù non ha mai preso in giro nessuno!
E se siamo pronti, siamo sereni, tranquilli e pieni di gioia! Amen e buon Avvento a voi.
Vangelo e Meditazione di Don Giacomo Equestre
Foto: Tagliaferri L.E. (1865-1866), Diluvio Universale