La globalizzazione economica, un fenomeno spesso presentato con termini tecnici, accademici, ha radici profonde che risalgono ai primi commerci marittimi del Cinquecento. Si tratta di un processo di crescente interdipendenza tra mercati e produzione a livello globale, alimentato dallo scambio di beni, servizi, capitali e tecnologie.
Globalizzazione economica e culturale
Ma in fin dei conti che cos’è, la globalizzazione intesa dal punto di vista economico e poi culturale?
È come quando il mondo diventa un grande mercato, dove tutti vendono e comprano, si scambiano merci, soldi e idee. Una cosa che esiste da secoli, sin da quando i nostri antenati solcavano i mari per scoprire nuove terre.
Pensate a Marco Polo, che da Venezia partì alla volta della Cina, portando con sé spezie, tessuti ritornando con storie straordinarie. E pensate a Cristoforo Colombo, che salpò verso l’ignoto, aprendo nuove rotte e nuovi orizzonti.
Tuttavia, la globalizzazione in senso economico, ha visto nel corso dei secoli successivi e negli ultimi decenni, svariate analisi critiche in termini di apertura dei mercati e crescita economica ed è importante anche analizzarne gli effetti sulla cultura e sulla società.
Questo fenomeno, che ci apre tante porte, ci mette anche di fronte alla necessità di custodire ciò che ci rende unici.
Si potrebbe definire una sorta di “interazione delle unicità”.
Vivere in simbiosi con culture diverse, infatti, significa preservare i propri costumi ed al tempo stesso proiettarli nel futuro, con nuove prospettive di integrazione. Il che significa internazionalismo, interagire fra nazioni, interagire fra culture.
Piccolo esempio
Un piccolo esempio è l’impatto della globalizzazione sulla musica. La musica Pop ( nel senso più ampio di musica popolare moderna), una volta ricca di sfaccettature, ha subito un processo di omologazione a causa delle esigenze dell’industria discografica e del consumismo di massa.
Ciò è paragonabile a sostituire un piatto di pasta alla siciliana con un panino da fast food americano: entrambi possono soddisfare la fame, ma uno rappresenta una tradizione culinaria ricca e complessa, mentre l’altro è un prodotto un po’ più standardizzato. La globalizzazione dell’informazione ha accelerato questo processo, consentendo una rapida diffusione di modelli culturali dominanti.
Cittadini del Mondo
È fondamentale riconoscere, quindi, sia le opportunità che i rischi del fenomeno.
Ci apre un mondo di possibilità, permette di scoprire nuovi sapori, nuove musiche, nuove culture. È come se ogni giorno potessimo fare un viaggio intorno al mondo, senza nemmeno uscire di casa.
La promozione di una globalizzazione più equa e inclusiva valorizza e promuove il dialogo tra culture diverse, riconoscendone il valore aggiunto, ma soprattutto ci rende tutti veri cittadini del mondo.
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