La leggenda, il Castel dell’ Ovo, che fu fondato dai Cumani nel 680 a.C. sull’isolotto di Megaride.
Proprio dove approdò il corpo senza vita della famosa sirena Partenope.
Il Castel dell’Ovo, che ammiriamo ai nostri giorni, risale alle ultime modifiche avvenute in epoca normanna.
La struttura, rappresenta una delle rare testimonianze di architettura romanica a Napoli.
Per nostra fortuna, la storica fortezza ha mantenuto nell’arco degli anni, un fascino particolare e senza tempo.
Megaride, Monte Echia e Pizzofalcone
Molto probabilmente sarà per la sua imponenza che si distende su tutto l’isolotto che è una sorta di prolungamento del Monte Echia, conosciuto anche come Pizzofalcone.
L’isolotto di Megaride è collegato alla terraferma da un piccolissimo istmo, importantissimo per la storia della città e del castello.
La storia ci racconta che sull’isolotto non sorsero edifici né altre costruzioni fino al I secolo a.C..
In seguito, dal I° sec in poi, fu tutto un susseguirsi di dominazioni e contaminazioni architettoniche.
Dopo in Greci di Rodi ed i Cumani, arrivarono i romani che si impadronirono dell’isolotto in modo privato.
il “Castrum Lucullanum”, la Villa di Lucullo
Il primo proprietario fu un noto politico, il senatore Lucio Lucullo, che sull’isolotto fece costruire una villa maestosa, circondata da tanti giardini lussureggianti, pieni di piante da frutto provenienti da ogni parte dell’impero romano.
Nei documenti successivi alla morte di Lucullo, l’edificio verrà ricordato sempre come il “Castrum Lucullanum”.
Dopo la morte del ricco senatore romano, la villa divenne proprietà dell’Imperatore.
Da quel momento, il Castel dell’Ovo fu residenza imperiale, fino all’ultimo imperatore di Roma, Romolo Augustolo, che ci visse fino alla sua morte, avvenuta nel 476.d.C.
Nell’Alto Medioevo, la villa cambiò conformazione e da residenza lussuosa, divenne un’area fortificata, abitata soprattutto da monaci.
Verso il 902 d.C., nel periodo del Ducato di Napoli, la villa fu completamente abbattuta, poiché la zona era diventata troppo difficile da difendere dagli attacchi dei Saraceni.
Poi, nel 1139 il sovrano Ruggero il Normanno, conquistò il Ducato di Napoli e diede il via alla costruzione del Castello, in modo da avere un luogo di avvistamento in posizione strategica.
Nel 1154, Guglielmo il Malo fece costruire la prima torre di avvistamento, chiamata Torre Normandia.
La leggenda di Castel dell’Ovo di Virgilio
Intorno al 1270, Carlo I D’Angiò fece eseguire degli importanti lavori di ristrutturazione e il castello prese il nome di “Castrum Ovi incantati“, il Castel dell’Ovo Incantato.
In quegli anni, si era diffusa la leggenda che il poeta Virgilio avesse nascosto un uovo in una gabbietta nei sotterranei.
Finché fosse rimasto intatto, la città e il castello sarebbero stati al sicuro, da “quell’ovo pendevano tutti li facti e la fortuna dil Castel Marino”.
Data la scaramanzia dei napoletani, questa leggenda era per loro un “non è vero, ma ci credo”, tanto è che quando nel 1370 una tempesta fece crollare una parte del castello, la Regina Giovanna I° fu costretta a rassicurare pubblicamente i Partenopei, che l’uovo non si fosse rotto.
Nel corso del 1500, divenne esclusivamente un avamposto militare, perdendo il ruolo di residenza reale e assumendo l’aspetto conosciuto da noi oggi.
Attualmente, Castello dell’Ovo ospita mostre, concerti ed eventi nelle sue sale internee offrepaesaggi mozzafiato dalle sue terrazze panoramiche a picco sul mare.
Dagli ambienti esterni, è possibile ammirare una vista spettacolare della città e fare degli scatti fotografici sensazionali, sia personali che per eventi come cerimonie o sfilate.
L’ingresso al Castel dell’Ovo è gratuito ed è aperto al pubblico nei seguenti orari:
dal lunedì al sabato dalle ore 9:00 alle ore 20:00;
domenica e i giorni festivi dalle 9:00 alle 18:00.
Se ne consiglia una piacevole visita…
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