Oggi, 1 settembre, prende il via Venezia78, la nuova edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica, sempre diretta da Alberto Barbera, che si terrà al Lido di Venezia: scopriamo insieme i film più attesi in concorso!
Venezia78: Madres paralelas
Madrina di Venezia78 sarà Serena Rossi e il festival si terrà dal 1 settembre all’11 del mese.
Ad aprire la nuova edizione di Venezia78 sarà Madres paralelas di Pedro Almodóvar, con protagonisti Penélope Cruz, Milena Smit, Israel Elejalde, Aitana Sánchez-Gijón, Julieta Serrano, Rossy De Palma.
La sinossi ufficiale del film ci rivela: “Due donne condividono la stanza di ospedale nella quale stanno per partorire. Sono entrambe single e al termine di una gravidanza inattesa. Janis, di mezza età, non ha rimpianti e nelle ore che precedono il parto esulta di gioia. Ana invece è un’adolescente spaventata, contrita e traumatizzata. Janis tenta di rincuorarla mentre passeggiano tra le corsie dell’ospedale come delle sonnambule. Le poche parole che scambiano in queste ore creeranno un vincolo molto forte tra le due e il fato, nel fare il suo corso, complicherà in maniera clamorosa le vite di entrambe.”
Un film che affonda le sue radici nel passato della guerra spagnola e vuole portare alla luce la verità più intima dei suoi personaggi.
The Power of the dog
Ritorna Jane Campion – Oscar Miglior Regia nel 1993, prima donna a vincerlo, per la seconda vittoria femminile abbiamo dovuto aspettare la scorsa edizione degli Oscar con Chloé Zhao – con The Power of the dog, interpretato da Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Kodi Smit-McPhee.
Phil Burbank è un allevatore che incute paura e rispetto alle persone attorno a lui. Quando il fratello porta a vivere nel ranch di famiglia la nuova moglie e il figlio di lei, Phil li tormenta finché non si ritrova vulnerabile alla possibilità di innamorarsi. Tratto dallo straordinario romanzo di Thomas Savage, è un film dalle tematiche e protagonisti ambigui e maschili che solo un’autrice e regista eccelsa come Jane Campion poteva osare raccontare. Il film sarà poi distribuito su Netflix a partire dal mese di ottobre.
Cinquina italiana
Ben 5 titoli quest’anno in concorso a Venezia78: America Latina, di Fabio e Damiano D’Innocenzo, Il buco di Michelangelo Frammartino, Qui rido io diretto da Mario Martone, l’attesissimo Freaks Out di Gabriele Mainetti e l’ultimo film di Paolo Sorrentino, È stata la mano di Dio.
I fratelli D’innocenzo ritornano con un’altra storia che parla di famiglia, legami e di quella sensazione di smarrimento che caratterizza le loro opere. La sinossi di America Latina così recita: “Latina: paludi, bonifiche, centrali nucleari dismesse, umidità. Massimo Sisti è il titolare di uno studio dentistico che porta il suo nome. Professionale, gentile, pacato, ha conquistato tutto ciò che poteva desiderare: una villa immersa nella quiete e una famiglia che ama e che lo accompagna nello scorrere dei giorni, dei mesi, degli anni. La moglie Alessandra e le figlie Laura e Ilenia (la prima adolescente, la seconda non ancora) sono la sua ragione di vita, la sua felicità, la ricompensa a un’esistenza improntata all’abnegazione e alla correttezza. È in questa primavera imperturbabile e calma che irrompe l’imprevedibile: un giorno come un altro Massimo scende in cantina e l’assurdo si impossessa della sua vita”.
Il buco racconta di come durante il boom economico degli anni Sessanta, l’edificio più alto d’Europa viene costruito nel prospero Nord Italia, mentre all’altro lato del paese, un gruppo di giovani speleologi esplora la grotta più profonda d’Europa nell’incontaminato entroterra calabrese, raggiungendo il fondo dell’abisso del Bifurto, a 700 metri di profondità. L’avventura degli intrusi passa inosservata agli abitanti di un piccolo paese vicino, ma non al vecchio pastore dell’altopiano del Pollino la cui vita solitaria comincia ad intrecciarsi con il viaggio del gruppo. Il buco racconta di una bellezza naturale che lascia senza parole e sfiora il mistico; una esplorazione.
Sorrentino commenta così la sua ultima fatica:” È stata la mano di Dio è un racconto di formazione che mira, stilisticamente, a evitare le trappole dell’autobiografia convenzionale: iperbole, vittimismo, pietà, compassione e indulgenza al dolore, attraverso una messa in scena semplice, scarna ed essenziale e con musica e fotografia neutre e sobrie. La macchina da presa compie un passo indietro per far parlare la vita di quegli anni, come li ricordo io, come li ho vissuti, sentiti. In poche parole, questo è un film sulla sensibilità. E in bilico sopra ogni cosa, così vicino eppure così lontano, c’è Maradona, quell’idolo spettrale, alto un metro e sessantacinque, che sembrava sostenere la vita di tutti a Napoli, o almeno la mia.“
Dopo i numerosi rinvii arriva finalmente l’occasione di Freaks Out, pellicola con un cast pazzesco: Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski e che ambienta sullo sfondo della pagina più cupa del Novecento – siamo nella Roma del 1943 – un film che fosse insieme un racconto d’avventura, un romanzo di formazione e – non ultima – una riflessione sulla diversità.
Mario Martone e Toni Servillo uniscono la loro bravura per dare vita a Qui rido io, film che dà vita ad alcuni momenti importanti nella vita di Eduardo Scarpetta, padre dei fratelli De Filippo Eduardo, Peppino e Titina e alla causa intentata contro di lui da Gabriele D’Annunzio per il presunto plagio della sua tragedia, adattata da Scarpetta in commedia, La figlia di Iorio. Chi è stato Eduardo Scarpetta per i suoi figli? Martone prova ad andare oltre alla laconica risposta che sempre diede Eduardo De Filippo su suo padre: “Era un grande attore”.
Una cinquina che nella sua varietà di storie, tra biopic, ucronie e omaggi a grandi personaggi nostrani e non (da Eduardo Scarpetta a Diego Armando Maradona) celebra e innalza il cinema italiano a nuove forme e si spera possa essere solo l’inizio di una nuova stagione cinematografica da assaporare al cinema.
Venezia78: Pablo Larraín e la sua Diana e l’adattamento di Maggie Gyllenhaal
Il grande cineasta dà vita a Spencer, ultimo biopic sulla vita della compianta Lady Diana Spencer e con protagonista Kristen Stewart nei panni della principessa del popolo. Dopo Jackie, il regista racconta un’altra figura femminile molto amata dal pubblico e ne rivela i sentimenti e le emozioni nel momento più difficile della sua vita: l’annuncio del divorzio dal marito Carlo.
Maggie Gyllenhaal adatta per il grande schermo La figlia oscura, romanzo di Elena Ferrante, celebre per la tetralogia de L’amica geniale. Nel cast abbiamo: Olivia Colman, Jessie Buckley, Dakota Johnson, Ed Harris, Peter Sarsgaard, Paul Mescal, Dagmara Dominczyk, Alba Rohrwacher.
La regista ha così commentato la scelta di dirigere questo film:” Quando ho letto il romanzo La figlia oscura, mi sono sentita pervadere da una sensazione tanto strana e dolorosa quanto innegabilmente vera. Una parte nascosta della mia esperienza di madre, compagna e donna stava trovando voce per la prima volta. E ho pensato a come fosse entusiasmante e pericoloso dare vita a un’esperienza come quella non nella quiete e nella solitudine della lettura, ma in una stanza piena di esseri umani dotati di vita pulsante e sensazioni. Come ci si sente a essere seduti accanto alla propria madre, al proprio marito, alla propria moglie o figlia nel momento in cui sentimenti ed esperienze comuni a lungo taciuti, trovano invece voce? Ovviamente esiste una sorta di sgomento e pericolo nel relazionarsi a qualcuno alle prese con cose che ci sono state dipinte come vergognose o sgradevoli. Ma quando quelle esperienze vengono portate sullo schermo, esiste anche la possibilità di trovare conforto: se qualcun altro formula quegli stessi pensieri e prova quelle stesse sensazioni, forse non si è soli. Questa è una parte della nostra esperienza che di rado trova espressione e, quando ciò accade, è per lo più attraverso l’aberrazione, la dissociazione o il sogno.” Il film segna il suo debutto alla regia.
Per restare sempre aggiornati sulle novità e gli altri film in concorso al Festival di Venezia, vi consigliamo di seguire l’account instagram ufficiale della pagina di Venezia78 e il sito di Biennale Cinema 2021, dove troverete tutto ciò che c’è da sapere su questa nuova edizione di uno dei concorsi più attesi di sempre.