Vangelo e Meditazione della III^ DOMENICA DI AVVENTO-ANNO A a cura di Don Giacomo Equestre
Vangelo
secondo Luca Lc 3,10-18
n quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.
Parola del Signore
Meditazione
Mandato da Dio!
È una espressione che mi dà una grande consolazione e mi invita a ripensare la mia storia personale, fatta di piccoli incontri e piccole esperienze che messi insieme fanno la mia vita.
Giovanni Battista per l’evangelista Giovanni è mandato da Dio, per dare una testimonianza a qualcosa che è più grande di lui, ma che punta proprio su Giovanni, questo semplice e pover’uomo nel deserto, per manifestarsi.
Nel dialogo tra Giovanni e gli inviati dei Giudei, Giovanni è prima di tutto preoccupato a dire quello che non è (“non sono il Cristo”, “non sono Elia”, “non sono il profeta”) pur avendo la possibilità di farlo e in questo modo accentrare l’attenzione su di sé.
Giovanni per rispondere alla domanda che gli fanno (“tu chi sei?”), trova nelle parole del profeta Isaia la risposta: una voce nel deserto, un annunciatore che invita a dare spazio a Dio!
Come dice il Vangelo, Giovanni non è la luce e non è tutto quello che gli attribuiscono gli altri.
Giovanni Battista è uno che indica con le proprie parole e con la propria vita Qualcuno di più grande che sta oltre ma nello stesso tempo vicino.
Voglio fidarmi di Giovanni Battista come hanno fatto tanti suoi contemporanei che andavano da lui a farsi battezzare e iniziavano un cammino di conversione sincero e non di facciata.
In tanti accorrono nel deserto (luogo simbolico per gli ebrei che richiamava il cammino lungo e faticoso di liberazione) per ritrovare una nuova strada per la fede e la vita.
Voglio fidarmi anche di tanti “Giovanni Battista” che Dio manda nella mia vita per invitarmi a cambiare, crescere spiritualmente e umanamente.
E come faccio a riconoscere che sono veramente mandati da Dio?
Proprio come Giovanni Battista alla fine non indicano sé stessi, non mi portano alla dipendenza mentale e non sono accentratori per tornaconto personale.
Chi è mandato da Dio come il Battista, è colui che, attraverso quello che fa e quello che dice, libera il prossimo, indica la strada e lascia andare, e mi fa sentire Dio vicino.
E anche io sono mandato da Dio quando aiuto qualcun altro a trovare il proprio posto nel mondo e gli faccio sentire Dio vicino, senza essere io Dio e senza mettere me al primo posto di tutto.
Questa è la vera testimonianza cristiana, questo mi fa essere “mandato da Dio”.
Vangelo e Meditazione di Don Giacomo Equestre
Foto: Bottega Piacentina