Vangelo e Meditazione della II DOMENICA TEMPO ORDINARIO–ANNO A

Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo
Durata della lettura: 2 Minuti

 Vangelo e Meditazione della II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A a cura di Don Giacomo Equestre.

Dal Vangelo secondo Giovanni 1,29-34

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!

Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”.

Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».

Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui.

Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”.

E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Parola del Signore

Meditazione

Il Vangelo di questa domenica, ci presenta Giovanni non come il Battista ma come il testimone, venuto a rivelarci la presenza di Gesù.

Vi troviamo anche una frase che ascoltiamo in ogni celebrazione eucaristica, prima della comunione: Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!

Cosa significa?

Cos’è questo peccato del mondo?

Non parla ne di espiare, ne di tanti peccati, ma di un peccato, causa e fonte di tutti gli altri.

Credo che questo peccato che Gesù desidera togliere dal mondo, tanto da essere disposto a lasciarsi uccidere pur di riuscirci, è la non conoscenza del vero volto di Dio e ogni cattiva idea che l’uomo si è fatto di Lui, tanto da allontanarsene.

Penso che sia questa la causa dell’ateismo di oggi.

Se mi permettete un confronto umano, è come quando diciamo: Che peccato che quello non ha capito chi aveva accanto, oppure che peccato che non si è fidato della persona giusta.

Ma questo farsi agnello a che serve? Non bastava che Gesù ci spiegasse chi è suo Padre?

No, perché l’uomo ha bisogno di prove, e siccome l’uomo è da sempre convinto che Dio vuole chissà che cosa da lui, e che è sempre pronto a punirlo mandandogli castighi, che definiamo volontà di Dio, era necessario, per dimostrare che non è vero, che Dio rivelasse all’uomo quanto gli vuole bene, donandogli suo figlio e lasciando l’uomo libero di trattarlo come voleva.

Ma l’opera più grande di Giovanni Battista, secondo me, è stata quella di rivelare la presenza di Gesù, e di questo abbiamo bisogno urgente anche oggi.

Questa è l’opera più importante perché anche oggi Gesù è presente vicino a me e non sempre me ne rendo conto.

Poter vedere e riconoscere Gesù presente nella mia vita è un grande aiuto. Ecco perché chi riesce a vederlo e a farlo vedere a chi ne ha bisogno, fa un’opera grande sia di aiuto che di evangelizzazione.

Per questo ringrazio il Signore per tutti quelli che mi hanno fatto e mi fanno vedere il volto di Cristo e prego che questo carisma si sviluppi sempre più nella Chiesa.

Vangelo e Meditazione di Don Giacomo Equestre

Foto: Cherubini L. (1929), Andrea e Giovanni riconoscono in Gesù l’Agnello di Dio

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Author: Don Giacomo Equestre