Vangelo e Meditazione della DOMENICA BATTESIMO DEL SIGNORE – ANNO A a cura di Don Giacomo Equestre.
Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.
Dal Vangelo secondo Matteo 3,13-17
In quel tempo,
Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere
battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per
ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore
Meditazione
Oggi festeggiamo il battesimo del Signore, che possiamo considerare una seconda Epifania in quanto Epifania significa manifestazione pubblica di Dio all’uomo.
Si svolge nel punto più basso della Terra Santa, vicino al Mar Morto.
Gesù ha fatto un lungo pellegrinaggio da casa sua per arrivare fin qui. L’ha fatto per ascoltare Giovanni Battista.
Ora proviamo a metterci per un attimo nei suoi panni: Gesù è il Messia, ma non l’ha mai fatto.
Come comincio? Cosa faccio?
Vado a Gerusalemme, mi presento al Tempio dicendo: Eccomi, sono il Messia che aspettate da tanto tempo, sono l’inviato speciale di Dio, anzi, vi dico di più: sono la seconda persona della Trinità, il Verbo incarnato, venuto a salvarvi!
Per fortuna Gesù non fa questo. L’avrebbero ucciso subito.
Gesù parte da Giovanni Battista, che è il suo precursore, colui che annuncia la sua venuta.
Giovanni vorrebbe impedirglielo, perché il suo è un battesimo fatto per i peccatori che decidono di rinunciare a fare del male, al peccato, per rinascere come creature nuove, ma Gesù vuole condividere la condizione dell’uomo.
Per lui, scendere nell’acqua, è come dire: Eccomi, sono pronto, accetto di essere come tutti e accetto anche la prospettiva della morte, come tutti. Mi metto nelle tue mani Padre, cosa devo fare?
E qui viene fuori subito questa grande Teofania.
Il Cielo si apre, segno che è possibile vedere e ascoltare Dio, tramite Gesù.
Poi lo Spirito di Dio scende su Gesù come una colomba, segno che Dio trova in Gesù il suo nido, la sua casa.
In fine la voce del Padre che dice: Questo è il figlio mio, l’amato, in Lui ho posto il mio compiacimento.
Figlio significa colui che mi assomiglia, e quindi qui è la Buona notizia principale, perché se Gesù assomiglia al Padre, guardando a lui, ascoltandolo, seguendolo, ho la possibilità di conoscere il Padre.
Infatti Gesù stesso dirà: Chi vede me, vede il Padre.
Se questo è vero, in questa vita penso che non ci sia niente di più importante che contemplare Gesù.
Amen
Vangelo e Meditazione di Don Giacomo Equestre
Foto: Scuola pratese sec. XIV, Battesimo di Cristo