L’UNICEF ha rivelato all’interno del suo nuovo report The Climate Changed Child che 1 bambino su 3 nel mondo è a rischio a causa dei cambiamenti climatici. Si parla di un numero inquantificabile, 35 milioni di bambini, senza contare che la maggior parte dei più vulnerabili risiede in regioni esposte a grave scarsità d’acqua.
Secondo UNICEF le minacce sono in aumento
Il rapporto dell’UNICEF stima che già 739 milioni di bambini non abbiano accesso a acqua potabile o servizi igienici efficienti, con oltre il 50% (circa 436 milioni) che vive in condizioni di vulnerabilità idrica in Medio Oriente, Asia e Nord Africa. Sorprendentemente, solo lo 2,4% dei fondi provenienti da accordi climatici multilaterali è destinato alla salvaguardia dei diritti fondamentali dei bambini. Eppure i cambiamenti climatici impattano ancor di più sulla loro salute a causa di un sistema immunitario ancora immaturo, il che li rende più suscettibili a malattie legate a infezioni trasmesse dall’acqua, alimenti contaminati o vettori. In secondo luogo bisogna considerare che il loro organismo si sta ancora formando, così come i suoi organi, e questo ancora una volta li rende più sensibili agli effetti dell’inquinamento e del riscaldamento globale.
Proiezioni e appello urgente all’azione
L’UNICEF evidenzia quanto gli effetti dei cambiamenti climatici siano devastanti per la salute fisica e mentale dei bambini. Lo stress idrico, ad esempio, aumenta il rischio di malattie come il colera, l’epatite A, il tifo, la poliomielite e la diarrea acuta, principali cause di morte tra i bambini sotto i 5 anni dovute a malattie prevenibili. Senza misure efficaci per contrastare i cambiamenti climatici, altri 35 milioni di bambini nel mondo potrebbero essere a rischio entro il 2050. Paesi come Niger, Giordania, Burkina Faso, Yemen, Ciad e Namibia stanno già sperimentando questo rischio, con 8 bambini su 10 in pericolo. L’Italia, come hotspot mediterraneo, è in bilico.