Charles Dickens e il canto di Natale
Leggete Dickens. Leggete il Canto di Natale.
Questa novella (in inglese “A Christmas carol”) scritta e pubblicata nel 1843 ed inserita nella raccolta dei Racconti di Natale pubblicata nel 1852, va ben oltre l’intento di raccontare la tenerezza della famiglia e del focolare domestico nel giorno più gioioso dell’anno.
In queste storie, Dickens ci cattura commuovendo con un linguaggio semplice e pieno di magia, tocca le corde di tutte le emozioni umane in poche pagine manifestando tutta la sua attenzione per le “cose buone della vita”, come il vivere quotidiano, l’umiltà, i piccoli gesti di ogni giorno e la solidarietà.
Le storie di Dickens e le trasposizioni televisive e cinematografiche
Non è un caso che le trasposizioni televisive e cinematografiche siano state tante, vedi in primis quella della Disney del 1983 con Topolino nei panni di Bob Cratchit e Paperon de’ Paperoni nel ruolo del suo omonimo e ispirazione Ebenezer Scrooge (“Scrooge McDuck” è infatti il suo nome originale), protagonista del romanzo.
Ancora ” a Christmas Carol” film in 3d del 2009 scritto e diretto da Robert Zemeckis, che con la tecnica cinematografica denominata Motion Capture vede attori del calibro di Jim Carrey.
Il canto di Natale è una metafora della vita e dell’esistenza che dovrebbe essere d’aiuto non solo a Dicembre ed una tantum, ma in tutte le stagioni dei nostri anni.
Il romanzo è una critica all’avidità della società moderna industriale che in quei tempi stava nascendo e mostrando i peggiori frutti dal punto di vista sociale, soprattutto verso le classi più deboli.
Viene evidenziata la crudeltà della povertà e l’enorme differenza tra ricchi e poveri, malessere devastante l’Inghilterra ottocentesca in cui Dickens era immerso .
I poveri secondo la morale dell’epoca (e purtroppo forse ancora oggi) avevano la colpa di non essersi impegnati abbastanza per affrancarsi dal proprio stato, pertanto non erano degni di meritare sostegno ma solo di essere guardati con disprezzo
L’idea geniale è quella di sottolineare che una redenzione e la possibilità di cambiare il proprio destino esiste sempre nella vita, il tutto tenendo conto della variabile umana che piu ci sfugge: il tempo.
E con il tempo Dickens gioca sul passato, presente e futuro.
Il protagonista come già accennato è il vecchio e tirchio Ebenezer Scrooge titolare di un banco di pegni dove lavora anche il suo sottoposto, già citato Bob Cratichit.
Dopo un’ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley sul suo stile di vita ,verrà visitato nella notte di Natale da tre spiriti : lo spirito del Natale del passato, del presente e del futuro.
Ognuno di questi lo accompagnerà in un viaggio nel suo tempo, ripercorrendo le gioie e i dolori del passato, gli errori del presente e le aspettative del futuro.
L’epoca vittoriana è ancora oggi famosa per le sue affascinanti stravaganze.
Tra le altre, il gusto per il gotico e per le storie di fantasmi caratterizzò quel periodo, che assisté ad un proliferare piu unico che raro, di narrativa di genere fantastico.
Non vi diremo il resto della storia perchè, non vogliamo “spoilerare” nulla per coloro che non la conoscono.
Mentre invitiamo tutti a rileggerla seguendo il consiglio dell’autore che nella prefazione del Dicembre 1843 scrive :
In questo libricino ho cercato di evocare lo spirito di un idea che non metta i miei lettori di mal animo con se stessi, fra di loro con la stagione e con me. Possa esso aleggiare gradevolmente nelle loro case e che nessuno desideri scacciarlo.
Il loro fedele e amico servitore,
Charles Dickens