Vangelo e Meditazione della DOMENICA, ASCENSIONE – ANNO C
Vangelo e Meditazione della DOMENICA, ASCENSIONE – ANNO C a cura di Don Giacomo Equestre.
Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo.
Dal
Vangelo secondo Luca 24,46-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi
li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li
benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si
prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e
stavano sempre nel tempio lodando Dio.
Parola
del Signore
Meditazione
Sono stupiti e amareggiati, i discepoli. Il Maestro se ne va proprio ora che, infine, avevano capito il grande disegno di Dio su Gesù, proprio ora che, finalmente, avevano superato il dolore e si erano convertiti alla gioia!
Il
Dio presente, il Dio in cui crediamo è il Dio che accompagna, certo, ma che
affida il cammino del Vangelo alla fragilità della sua Chiesa.
Il Regno sperato dagli apostoli
occorre costruirlo, la nuova dimensione voluta dal Signore per restare nel
mondo, non è una soluzione magica, ma è una dimensione pazientemente intessuta
da ognuno di noi.
Siamo noi, ahimè, il volto di
Gesù per le persone che incontriamo sulla nostra strada … Tu
che leggi, fratello, sei lo sguardo di Dio per le persone che incontrerai.
L’ascensione segna la fine di un momento, il momento della presenza fisica di Dio, dell’annuncio del vero volto del Padre da parte di Gesù, che professiamo Signore e Dio, con la rassicurazione, da parte di Dio stesso della sua bontà e della sua vicinanza nello sguardo di noi discepoli.
Ora è il tempo di costruire
relazioni e rapporti a partire dal sogno di Dio che è la Chiesa: comunità di
fratelli e sorelle radunati nella tenerezza e nella franchezza nel Vangelo.
Accogliamo allora l’invito degli angeli: smettiamola di guardare tra le nuvole cercando il barlume della gloria di Dio e – piuttosto – vediamo questa gloria disseminata nella quotidianità di ciò che siamo e viviamo.
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Vangelo tratto da Liturgia del giorno su chiesacattolica.it