Italia Campione d’Europa 2020 nel tempio del calcio a Wembley in Inghilterra.
Dopo cinquantatre anni la Nazionale torna ad essere sul tetto d’Europa conquistando quel titolo e quella Coppa, che fu alzata la prima volta al cielo da un azzurro (come capitan Giacinto Facchetti) nel 1968.
Questa volta tocca a Giorgio Chiellini, eroico a 37 anni.
E guarda caso – l’11 di luglio – data già trionfale nel 1982, a Madrid. Corsi e ricorsi storici, e in tanti hanno pensato al ’92 quando Mancini (e Vialli, anche oggi al suo fianco), persero proprio a Wembley la storica finale di Coppa dei Campioni con la Sampdoria. Un riscatto epocale.
Tre gli errori inglesi ai rigori, con Donnarumma gigante che para due volte (Sancho e Saka) ad anestetizzare gli errori di Belotti e Jorginho.
In gol sono invece andati Berardi, Bonucci e Bernardeschi – le “tre B” .
Inizialmente tramortiti da un gol che aveva visto una squadra al galoppo davanti ai 60mila tifosi con tanto di principe William: Inghilterra avanti dopo 2′ con rete di Shaw e difesa azzurra imbambolata. Un anestetico che ha tenuto l’Italia in balia della partita per almeno mezz’ora con qualche sprazzo di lucidità di Chiesa.
Un giocatore lo vedi dal coraggio dall’altruismo e dalla fantasia.
cantava De Gregori
Nella ripresa, il cambio di marcia: Italia più ficcante e propositiva, con palleggi fitti e più precisi.
Nei supplementari gli inglesi ci hanno provato – bel tiro di Phillips fuori di poco – ma hanno anche rischiato su alcune azioni pericolose dell’Italia.
La vittoria ai calci di rigore contro l’Inghilterra ha portato una ventata di allegria, gioia e spensieratezza per tutti i tifosi italiani. Tra questi anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Molto poco Chic i giocatori inglesi che tolgono sprezzanti le medaglie d’argento dal collo prima ancora di scendere dal palco.
E cosi in una mezzanotte di mezza estate italiana, nello stadio-simbolo del calcio inglese, Wembley, risuona solo una canzone, vecchia di trent’anni ma sempre stupenda e senza tempo: “Notti Magiche”.
E le note vanno forti nel silenzio di tutto lo stadio londinese, perché la squadra di casa che sognava il trionfo è stata sconfitta da un gruppo di ragazzi affiatati e senza prime donne, il team di Roberto Mancini, che adesso è la Nazionale campione d’Europa.
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