Obesità e diabete sono le malattie del secolo. Se assunte in modo sconsiderato, bevande zuccherate come i comuni succhi di frutta possono avere un impatto devastante sul nostro girovita. A parlare sono i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che conta circa 3,5 milioni di diabetici e oltre 4 milioni di obesi solo nel nostro Paese. Ora, un team di ricercatori dell’Università di Toronto ha analizzato il legame tra l’assunzione giornaliera di succhi di frutta e l’aumento di pesi nei bambini. Il lavoro è stato pubblicato su Jama Pediatrics.
Fruttosio: il pericolo nascosto dietro i succhi di frutta
Il principale nemico sarebbe il fruttosio contenuto nelle bevande, che entra in circolo in modo subdolo. Consumare la frutta al suo stato naturale, non aumenta i livelli di zucchero nel sangue poiché il fruttosio viene rilasciato gradualmente. L’alterazione di questo processo fa sì che il fegato si sovraccarichi di zucchero, trasformando quello in eccesso in grasso e contribuendo, di conseguenza, all’aumento di peso.
La ricerca
Lo studio canadese ha condotto un’analisi di 42 ricerche (17 sui bambini e 25 sugli adulti) e considerato l’indice di massa corporea, scoprendo che l’assunzione giornaliera di più di due succhi di frutta al 100% si correla con l’aumento di peso nei bambini. Ciò sarebbe legato alle elevate quantità di zuccheri liberi ed energia contenuti in questi prodotti. Se i succhi derivati dai cosiddetti “superfood”, come il melograno e le bacche di goji, sembravano essere associati a una tendenza alla riduzione del peso, altri, come quelli di mela e agrumi, contribuivano all’aumento di peso. Un potenziale meccanismo potrebbe essere il consumo di calorie liquide che comporta un aumento di peso maggiore rispetto all’ingestione di calorie solide. Infine, numerose evidenze scientifiche sostengono che la maggior parte di queste bevande contiene poche o nessuna fibra rispetto alla frutta intera, riducendo la sazietà e aumentando l’apporto calorico.