L’origine del nome Sperlonga deriva dal latino “Speluncae” (caverne), in quanto nella zona costiera, ci sono numerose cavità
Da “Speloncae” a “Sperlonga”, il passo non è stato affatto breve, nonostante un territorio speciale per le sue peculiarità.
La perla del Tirreno è una meta turistica rinomata
La città di Sperlonga è sicuramente uno dei borghi più rinomati della Provincia di Latina e di tutto il Lazio.
Le sue spiagge bianche e l’acqua cristallina le hanno dato il merito di ottenere la famosa Bandiera blu.
La cittadina, denominata “ la perla del Tirreno” è un piccolo borgo fatto di tanti vicoli e viuzze, tutte affrescati di bianco.
Sperlonga conta poco meno di 4 mila abitanti, ma il numero raddoppia e forse anche di più, durante i mesi estivi.
Il borgo antico, spicca con il suo biancore proteso verso il mare, esattamente a metà strada tra il golfo del Circeo e quello di Gaeta.
Ubicato a metà del tragitto sulla via Flacca tra Roma e Napoli.
La perla del Tirreno, sorge su uno sperone di roccia che è la parte finale dei Monti Aurunci, che si estendono fino nel mar Tirreno, confluendo nel monte di San Magno.
Il centro storico del borgo è conclamato, come uno dei borghi più belli d’Italia.
Inoltre, i siti archeologici di importanza nazionale, ne fanno una meta da non perdere, anche nei mesi invernali.
La vicinanza sia a Roma che a Napoli, rendono questo borgo sicuramente un must per le popolazioni di due intere regioni.
I primi abitanti erano dei Neandhertal
Il promontorio su cui sorge Sperlonga è stato abitato, sin dai tempi più remoti.
Alcuni importantissimi reperti ritrovati all’interno della grotta più grande, ci danno la prova che in un periodo compreso tra i 75.000 e i 35.000 anni fa, c’erano gli uomini di Neandhertal.
Secondo alcuni studiosi, non lontana dalle coste di Sperlonga sorgeva Amiclae, la misteriosa città fondata dai Laconi.
Ma furono i Romani ad esaltarla, verso la fine dell’età repubblicana, realizzando magnifiche residenze, attratti dalla bellezza del luogo e del clima mite.
Tornando al nome “Speloncae”, ovvero caverne, si può tranquillamente asserire che è proprio una di queste caverne, a rendere il borgo di Sperlonga, molto famoso.
La grotta più famosa è quella di Tiberio
Infatti, nell’importante area archeologica, si trova una grotta naturale già nota agli archeologi nel 1908 e ribattezzata come “Grotta di Tiberio”.
Proprio in questa zona, sorgeva la villa dell’Imperatore romano Tiberio,
La grotta comprende una cavità principale, preceduta da un’ampia vasca rettangolare (peschiera) con acqua marina.
Al centro di essa era stata realizzata un’isola artificiale che ospitava la caenatio, (la sala da pranzo) estiva.
La lussuosa dimora invece era costituita da molteplici edifici con terrazze rivolte, verso il mare.
La Villa di Tiberio vera e propria, conserva una serie di ambienti intorno ad un cortile porticato, tra i quali sono compresi ambienti di servizio, più volte ristrutturati, una fornace e un forno per la cottura del pane.
Dopo la caduta di Roma, i ruderi della residenza imperiale, verso il VI° secolo, servirono da rifugio a comunità e popolazioni locali.
Da queste popolazioni, arrivarono i primi abitanti del borgo di Sperlonga, che cominciarono lentamente ad arroccarsi sulla collina di S. Magno.
Una necessità determinata non solo dalle malattie delle paludi, ma dai continui attacchi dei pirati che infestavano il Tirreno.
Le invasioni del Pirata “Barbarossa”
Il piccolo centro venne raso al suolo nell’agosto del 1534 dalle orde del corsaro Khair ad – Din detto il Barbarossa (di questi eventi rimane la memoria nel nome di Valle dei Corsari, presso la Grotta).
Nel Settecento e nell’Ottocento, Sperlonga assunse l’attuale caratteristica struttura a forma di testuggine e venne arricchita con chiese e palazzi signorili
Tra i vari edifici sicuramente bisogna menzionare la chiesa di Santa Maria ed il Palazzo Sabella che nel 1379 ospitò l’antipapa Clemente VII.
La Torre Centrale (o Maggiore) di cui sopravvive solo una parte ed il suo profilo è raffigurato nello stemma del Comune.
Poi c’è la Torre Truglia, edificata nel 1532 sulle fondamenta di una preesistente torre romana di avvistamento, che dal 1870 al 1969 fu utilizzata come sede della Guardia di Finanza.
Attualmente è il Centro Educazione dell’ambiente Marino del Parco Naturale Regionale “Riviera d’Ulisse”.
Vi sono poi, la Torre del Nibbio e la Torre di Capovento.
Quest’ultima si trova a circa 3 km da Sperlonga e fu edificata nel 1532 su di uno sperone di roccia a picco sul mare.
Se ne consiglia la visita, soprattutto in primavera.
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