La prima volta che ho iniziato a leggere SETA di Barricco ho pensato che chi me lo aveva consigliato doveva non aver compreso bene i miei gusti di lettura, pur conoscendomi da anni.
Chi legge molto muore tardi, parola della signora Alba
Lo trovavo ripetitivo, pesante, un libricino di pochissime pagine che non riuscivo a farmi piacere.
L’autore invece, Baricco, mi era piaciuto subito per la sua scrittura pulita, elegante, decisamente di grande effetto.
Ancora oggi, quando leggo i suoi libri, non riesco a dedicarmi ad altro. Se la giornata inizia con qualche pagina sua, divento intollerante alle espressioni dialettali, a chi sbaglia i congiuntivi e a chi per un discorso di un’ora utilizza sempre gli stessi tre aggettivi.
Quando Baricco scrive bisogna porsi in completa attenzione ed inchinarsi al cospetto del suo italiano.
Proprio per questo decido di dare una chance a Seta, quella sera di tanti anni fa. Mi preparo un caffè, ho deciso di stare sveglia e vigile, mi risistemo in poltrona e prendo il libro come se afferrassi la sciabola per un duello: “A noi due bello, il tuo autore mi piace e devi piacermi anche tu … “
Riprendo da qualche pagina prima, mi rilasso man mano che leggo, mi arrabbio e mi commuovo, prendo le parti di una e poi dell’altra… di lui, il protagonista, mai.
“Mio signore amato, non avere paura, non muoverti, resta in silenzio, nessuno ci vedrà. Rimani così, ti voglio guardare, io ti ho guardato tanto ma non eri per me, adesso sei per me, non avvicinarti, ti prego, resta come sei, abbiamo una notte”.
Un libro ti cambia la prospettiva, ti apre la mente, ti costringe a considerare che ognuno di noi ha una spiegazione alle azioni che compie e forse la ragione non sta da nessuna parte; invece noi abbiamo bisogno di schierarci, anche se non apertamente, lo vogliamo a tutti i costi, per ogni cosa, per ogni parola, per ogni provocazione d’emozione …
Io mi sono schierata fin quasi alla fine per una personaggio, non vi dico chi naturalmente, ma “Seta” mi riservava una sorpresa, un finale per niente scontato, un finale che mi parve quella sera il più bel gesto d’amore mai compiuto.
Chiusi il libro e guardai mio marito che mi fissava come a chiedermi ”Allora? Com’ era?”
Ed io “ SUBLIME! “
E ricordate: Chi legge molto muore tardi, parola della signora Alba
SETA di Barricco