Il Casale di Casignano, di cui oggi si possono scorgere solo i ruderi , e un simbolo importante per il territorio in quanto è stata il primo insediamento a Carinaro, situato tra le campagne di Carinaro e , Gricignano, fu un casale di natura feudale alla maniera Longobarda.
Notizie note dall’Opera di fine 700 di Lorenzo Giustiniani “ Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli” il quale ne descriveva gli usi e costumi dei componenti di questo piccolo feudo.
Gli abitanti vivevano di grano, canapa, e producevano il noto e famoso vino Asprino. (Asprino di Aversa).
Sempre notizie derivanti dall’opera di Lorenzo Giustiniani, nel 1500 contava circa 173 abitanti con diverse abitazioni sparse e si componeva di un vasto territorio che si estendeva fino ai Regi Lagni.
Aveva al suo interno la chiesa intitolata a S.Martino in cui vi era un battistero del 1597, lampade in argento e diversi paramenti sacri.
Con la soppressione e sconsacrazione della chiesa di Casignano, con decreto episcopale nel 1848 dall’allora vescovo di Aversa, Mons. De Lucia.
I beni vennero divisi tra le chiese del territorio, le lampade in argento furono vendute nel 1630, insieme a diverse abitazioni della parrocchia, alla chiesa di S.Eufemia di Carinaro.
Il battistero venne trasferito nella chiesa dello Spirito Santo ad Aversa.
Ad oggi grazie al ripristino del territorio ,l’antico rudere ,dopo secoli di abbandono, è visibile lungo una strada approssimativa che porta il nome del casale.
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