Polar Express – 6 cose che non sapevi su questo film

Polar Express
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Polar Express è un film d’animazione del 2004, diretto e scritto da Robert Zemeckis (Forrest Gump, Cast Away, Ritorno al Futuro), con protagonista Tom Hanks.

Nella notte di Natale, il Polar Express viaggia verso il Polo Nord, portando con sé alcuni bambini fortunati che incontreranno Babbo Natale, una volta giunti a destinazione. Tra questi c’è il protagonista del film, incapace di credere nella magia del Natale. Riuscirà a cambiare idea durante questo fatidico viaggio?

Polar Express e il Guinness dei primati

Si tratta di uno dei primi film a utilizzare la tecnica della CGI con la performance capture. Questa tecnica consente di realizzare i personaggi digitali partendo da attori in carne e ossa. Grazie all’uso di speciali sensori, posizionati sul volto e corpo dell’attore, i movimenti sono captati e registrati, per poi essere riprodotti in digitale

La stessa tecnica verrà, successivamente, impiegata per Beowulf, A Christmas Carol e molti altri film (Il pianete delle scimmie, Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit – La desolazione di Smaug, per citarne qualcuno). Poiché Polar Express è il primo film d’animazione girato con questa tecnica, è stato inserito nel Guinnes dei primati!

Sei personaggi in cerca di…Tom Hanks

Come avrete notato dai titoli citati nell’incipit dell’articolo, Zemeckis e Tom Hanks vantano una lunga collaborazione. Per questo film, il regista chiese che l’attore interpretasse non uno, non due, ma ben sei ruoli.

Oltre al familiare e davvero somigliante capotreno, Tom Hanks presta le movenze anche a Babbo Natale, il vagabondo, il padre, la marionetta e…il giovane protagonista. Per quest’ultimo ruolo, Josh Hutcherson interpretò anche lui alcune scene, aggiunte successivamente in post-produzione.

Polar Express e il numero 1225

Il convoglio ferroviario è stato realizzato prendendo ispirazione da una locomotiva che si trova in un museo dello stato del Michigan. Le caratteristiche del treno (una Baldwin classe S3 “Berkshire” con rodiggio 2-8-4) ci vengono elencate da uno dei personaggi nel film.

Per quanto riguarda il numero di matricola 1225, si tratta del giorno di Natale, il 25 dicembre, scritto però nella forma anglosassone, cioè 12 (dicembre)-25. Il Polar Express è stato riprodotto nella realtà con il nome di Pere Marquette 1225, per compiere un viaggio dal museo del Michigans fino a Grand Rapids. Si trattava di una corsa per una raccolta fondi per un ospedale pediatrico.

I camerieri del Polar Express

Come abbiamo accennato, la tecnica di realizzazione del film prevede l’uso della performance capture. L’unica scena in cui non è stata utilizzata tale tecnica è quella della coreografia dei ballerini: mentre servono la cioccolata calda sul treno, infatti, compiono una serie di movimenti che nessun essere umano poteva riprodurre con la stessa scioltezza.

Si decise, così di utilizzare l’animazione classica per dare loro movimento. Qui di seguito potete rivedere la scena

Citazione da Ritorno al Futuro

La scena in cui il protagonista tira la cordicella della campana del treno ed esclama ‘Era da una vita che lo volevo fare!’, è un richiamo a una scena di Ritorno al Futuro Parte III (diretto da Zemeckis) in cui il personaggio di Doc è su un treno a vapore ed esclama la stessa frase. Anche il suono del treno è lo stesso di quello presente nel film.

Assenza di nomi

L’avrete notato già da questo articolo: i personaggi non hanno nomi propri, ma solo nomi per identificare delle loro caratteristiche fisiche, caratteriali o lavorative.

Il motivo è presto detto: Robert Zemeckis ha scelto questa soluzione per permettere agli spettatori di identificarsi maggiormente nei personaggi. Qualunque bambino può essere il protagonista della storia, riscoprire la magia del Natale e il potere della fede.

Mai come con questo film, il regista ci mostra le potenzialità del cinema come momento di unione e aggregazione, che collega passato, presente e futuro e trasporta, come sul Polar Express, lo spettatore verso luoghi meravigliosi.

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Author: Maria Castaldo

Maria nasce a Napoli nel 1993. Appassionata di libri e cinema fin da bambina, si laurea in Lettere Classiche e Filologia Classica alla Federico II di Napoli e inizia un Master in Critica Giornalistica. Ama scrivere, leggere e guardare film e serie tv e ha trovato il modo di unire le sue passioni con il giornalismo culturale.