Poema 15″, dal poema dello scrittore cileno Pablo Neruda, ” è un inno alla passione e all’amore, ma anche tanto altro.
Un musicista che, riparandosi dalla pioggia con il suo ombrello, corre nella foschia.
Ha in mano la custodia del suo strumento e si intravede aria soffusa da cielo piovoso, luci sfocate, la città.
Appare così la copertina di questo disco meraviglioso.
Il nuovo lavoro del grande compositore e poliedrico sassofonista Daniele Sepe è intitolato “Poema 15”, nome tratto da una composizione poetica di Neruda rielaborata in forma canzone dal cantautore Victor Jara.
Ed è proprio da Jara che si riparte.
Daniele Sepe aveva già pubblicato un eccellente disco dal titolo “Conosci Victor Jara”?, in cui ripercorreva le canzoni e la storia di questo grande artista cileno.
Un disco che aveva l’intento di diffondere tra il pubblico contemporaneo, l’arte, la storia e la musica di questo straordinario personaggio, arrestato ed assassinato dal regime di Augusto Pinochet.
Con “Poema 15”, Sepe ci regala un viaggio nel sud America, ma non solo.
Il disco Poema 15
Un album, autoprodotto, registrato e suonato da professionisti di altissimo livello (ad elencarli tutti, rischierei di dimenticare qualcuno), che naviga nelle idee, nelle musiche ( con arrangiamenti superlativi che ripercorrono gli stili popolari e folcloristici del sud America), nelle parole, nelle poesie, di quegli artisti sud americani, che per ignoranza emotiva e culturale, spesso anche per ideologia, sono stati dimenticati dal “mainstream” moderno.
Parafrasando De Andrè, potremmo definirli artisti che hanno viaggiato e viaggiano “in direzione ostinata e contraria”.
Oltre a Victor Jara, ritroviamo brani di Silvio Rodriguez , Atahualpa Yupanqui ( per intenderci, il cantautore a cui Paolo Conte dedicò Alle prese con una verde milonga), Rafael Hernández Marín, Ariel Ramírez, Félix Luna.
Album pieno di colori e sfumature.
Tra lo spagnolo, l’italiano e il napoletano, tra percussioni sudamericane, chitarre classiche e voci meravigliose ( Enzo Gragnaniello, Emilia Zammuner, Ginvera Di Marco, Sandro Yoyeux, Paolo Romano “Shaone” ), riconosciamo il sassofono del maestro Sepe, colmo di America e di Napoli, di anima, cuore e fantasia.
E sotto sotto, si strizza anche l’occhio al jazz.
Un mix di continenti e di cultura.
Cultura contro il potere. E’ “il Sueno con serpientes”di Silvio Rodriguez.
Invito all’ascolto di “El Aparecido” sempre di Jara; un brano che sembra narrare gli ultimi giorni di Che Guevara, canzone questa, scritta in un momento storico turbolento, quando il Cile e gran parte dell’America Latina erano profondamente influenzati da movimenti sociali e politici, ( fu cantata anche dagli Inti-Illimani)
Ed ancora, “Piedra y Camino” dell’immenso, già citato, Atahualpa Yupanqui; si parte con una melodia struggente e coinvolgente intonata dal sax che si adagia su di un tappeto di percussioni e chitarra.
“Poema 15″, dal poema dello scrittore cileno Pablo Neruda, ” è un inno alla passione e all’amore. Delicata, malinconica, appassionata.
Geniale e stupendo l’arrangiamento di sola chitarra classica di Roman Gomez, che introduce il disco proprio su questa melodia.
Un “orecchio” di riguardo merita anche il brano finale del disco.
Il brano “Italia bella mostrati gentile”, un pezzo popolare, tradizionale.
Personalmente mi ha ispirato una riflessione non scontata, e cioè, conoscere la Storia significa non solo ampliare la propria cultura, ma avere una visione più ampia su come funziona il mondo.
Di seguito la track list:
El Aparecido (Victor Jara)
Sueño con serpientes (Silvio Rodriguez)
Confians (Tradizionale)
Piedra y Camino (Atahualpa Yupanqui)
Poema 15 (Pablo Neruda e Victor Jara)
Lamento Borincano (Rafael Hernández Marín)
Canzone per Jara (Paolo Romano e Daniele Sepe)
Alfonsina y el mar (Ariel Ramírez – Félix Luna )
Italia bella mostrati gentile (Tradizionale)
Cosa dire?
In tempi non proprio rosei per la musica di “qualità”, questa è una piccola luce che va custodita e conservata.
Da ascoltare assolutamente.
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