Pinocchio-un classico con la regia di Matteo Garrone.
“C’era una volta”
“Un re!” diranno subito i miei piccoli lettori
“No, ragazzi, avete sbagliato! C’era una volta un pezzo di legno”
Con queste parole comincia Le avventure di Pinocchio- Storia di un burattino, testo dello scrittore Carlo Collodi, pubblicato in Italia nel 1883. Questo è il racconto delle disavventure di un burattino, intagliato da Mastro Geppetto, e che desidera diventare umano.
Tuttavia, Pinocchio è un’icona universale e una metafora della condizione umana. Il libro è un capolavoro mondiale con centinaia di edizioni, traduzioni, trasposizioni teatrali, televisive, a fumetti e animate, come quella di Walt Disney.
Dalla Disney a Comencini
Del 1940 è il celebre adattamento della Disney. Il film fu un insuccesso al botteghino: era uscito nelle sale durante la prima guerra mondiale e la Disney avrebbe lanciato poco dopo Fantasia. Nonostante tutto, il film vinse agli Oscar i premi come Miglior Colonna Sonora e Miglior Canzone.
Oggi, è considerato uno dei migliori lungometraggi d’animazione di sempre e dal 1994 è stato inserito nel National Film Registry degli Usa. Il film fu all’avanguardia per l’uso di effetti animati e per la resa realistica dei movimenti di macchinari, veicoli e di fenomeni naturali.
Tra le numerose trasposizioni televisive, invece, ricordiamo quella di Luigi Comencini del 1972. Il noto regista realizzò una miniserie di 6 puntate, ambientata in Italia e con un cast di grandi attori: nelle vesti di Geppetto recitò Nino Manfredi, la fata turchina fu interpretata da Gina Lollobrigida,
Il gatto e la volpe ebbero i volti del duo comico Franco e Ciccio e ci fu la partecipazione di Vittorio De Sica. Pinocchio venne intepretato da un giovane attore: Andrea Balestri. Quella di Comencini è una delle prime versioni in cui a recitare il burattino fu un attore bambino e non un adulto, dimostrando così la versatilità del ruolo. Inoltre, Pinocchio ritornava ad avere l’aspetto di burattino solo quando si comportava male. La miniserie di Comencini ebbe un grande successo e ottenne numerosi riconoscimenti.
Matteo Garrone e il suo Pinocchio
Giungiamo infine al 2019, con il film di Matteo Garrone, uscito nelle Sale il 19 dicembre. Un film che mostra cura e devozione verso il testo di partenza, nella ricerca delle facce giuste, negli scenari, nei dettagli dei costumi, del trucco, degli effetti speciali artigianali utilizzati solo quando necessari, come ne Il racconto dei racconti, opera tratta da Lo cunto de li cunti di Gianbattista Basile.
Pinocchio è il giovane Federico Ielapi, mentre Roberto Benigni è un contenuto e dignitoso Geppetto e chiude così il cerchio iniziato con il suo film nel 2002. Massimo Ceccherini e Rocco Papaleo sono perfetti per la Volpe e il Gatto, Gigi Proietti è un credibilissimo come il burbero Mangiafuoco. Le due fatine, la bambina Alida Baldari Calabria e l’adulta Marine Vacht sono la prima compagna di giochi, la seconda nelle vesti di madre e Madonna.
Il mistero della creazione ed effetti speciali artigianali
C’è un’allegoria della creazione dell’uomo nel film: Geppetto è la divinità che plasma la sua creatura a sua immagine e somiglianza, Pinocchio è l’uomo che sfugge e disobbedisce al suo creatore e padre, ma tribola e soffre e si ricongiunge al genitore/Dio che lo ama in maniera incodizionata. Persino nella scena di Pinocchio inghiottito dal pescecane è possibile ravvisare l’episodio biblico di Giona fagocitato dalla balena, all’interno della quale si pente e ritrova lo spirito di obbedienza verso Dio.
Garrone esaspera quelle maschere che sono divenuti archetipi in qualche modo, ma restituisce loro l’umanità grazie al make up ben dosato, che lascia emergere i volti rugosi, crudi e grezzi dei suoi protagonisti. Ben dosati gli elementi horror e grotteschi, maggiormente presenti nella seconda parte del film. Manca forse, quello slancio trasgressivo che è la cifra stilistica del cinema di Matteo Garrone, ma che forse è presente nelle frecciatine alla pedagogia e alla magistratura, entrambe considerate incapaci di assolvere ai rispettivi compiti.
Pinocchio arriva al cinema dal 19 dicembre 2019.
Non sarà un film innovativo, ma è un prodotto ben costruito, in grado di affascinare e di far riflettere adulti e bambini. Il film perfetto da vedere durante le festività natalizie, nell’atmosfera magica e nostalgica del Natale.
Qui di seguito potete guardare il trailer