Il paniere, a Napoli è chiamato in dialetto ‘o panar, una straordinaria invenzione, molto usata in città, che non può mancare in famiglia.
Della famiglia è quello più giovane, quello che non invecchia mai, che sale e scende per le scale con le borse della spesa e senza affanno.
Molti palazzi a Napoli sono privi di ascensore, e questo complica la vita quotidiana a molti di noi, ancora di più alle persone anziane che abitano nei piani alti.
La pratica più comune è abbassare il paniere giù dai balconi per tante persone che non ce la fanno a scendere e salire le scale per fare “nu poco e spesa”.
Tutto il giorno fanno su e giù, pane, pasta, latte, sigarette senza mai stancarsi.
I colori del panaro
Esistono di vari colori, rossi, gialli, arancioni ma quello più usato a Napoli è quello azzurro, come il colore della squadra del Napoli.
Le forme
Può essere di forma tonda o di altra forma, di plastica o di legno intrecciato con un manico ricurvo, dove viene legata una cordicella robusta, in pratica funge così da piccolo montacarichi.
Qualche cenno storico
La parola deriva dal latino panarum, il cesto dove i romani riponeva il pane, ed in campagna è usato per riporvi frutta e verdura, essendo un contenitore robusto.
A Napoli è anche citato in un detto popolare.
“avimmo perduto ‘a Filippo e ‘o panaro”
Espressione usata per indicare quelle situazioni, che causa indecisione tra due cose, le si perdono entrambe.