Non farti cadere le braccia, il disco di Edoardo Bennato compie cinquant’anni

Non farti cadere le braccia, il disco di Edoardo Bennato compie cinquant'anni
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Nell’anno domini 1973 usciva “Non farti cadere le braccia“, il primo album solista di Edoardo Bennato.

Il disco, pubblicato dalla CGD, contiene undici brani scritti e interpretati dal Cantautore architetto di Bagnoli.

Quest’opera è stata subito riconosciuta come una della più originali e innovative scoperte del panorama musicale italiano, un lavoro che ha segnato l’inizio di una carriera straordinaria e duratura.

copertina del disco

Il disco Non farti cadere le braccia

Il titolo del disco, “Non farti cadere le braccia”, è già un programma: un invito a non arrendersi, a non mollare, a lottare per i propri sogni e le proprie aspirazioni.

E questo tema della perseveranza, della forza di volontà, della capacità di affrontare le sfide della vita, sarebbe stato uno dei fili conduttori di tutta la carriera di Bennato, che ha sempre cantato la dignità dell’uomo, la sua libertà, il suo diritto alla felicità.

Non a caso la copertina del disco è simbolicamente la rappresentazione dell’apice di una dura gavetta affrontata dal cantautore negli anni della propria formazione artistica prima del grande successo.

Questo disco infatti era una sorta di ultima spiaggia, anzi, un ultimo fiammifero, “ da accedere”  al punto da metterlo perfino sulla copertina

Ma non è solo un album impegnato, è anche un disco divertente, scanzonato, ironico, capace di mescolare le influenze più diverse, dal rock al blues alla musica popolare campana.

E’ un album fresco, vivace, sincero, che racconta dei problemi dei giovani, dei loro sogni, delle loro paure, delle loro speranze.

Un album che mette in luce le contraddizioni, le ingiustizie, le ipocrisie della società italiana degli anni Settanta, ma che al tempo stesso offre uno sguardo positivo, ottimista, sulla vita.

track list

“Non farti cadere le braccia” –  la canzone che dà il nome all’album e che ne rappresenta il tema principale, esorta a non arrendersi di fronte alle difficoltà della vita e a lottare per i propri sogni.

Un giorno credi, con arrangiamento curato da Roberto De Simone ed  il meraviglioso  testo di Patrizio Trampetti, è un brano, pieno di riflessioni sulla vita e su come affrontare i momenti difficili.

Bennato canta di come, a volte, possiamo sentirci persi e incerti, ma anche di come la volontà e la speranza possono aiutarci a superare questi momenti e a trovare la forza di andare avanti.

Canzoni come “Campi Flegrei“, “Detto tra Noi“, “Una settimana un giorno“,” Rinnegato“, sono tutte perle di altissima qualità, in cui Edoardo ha saputo coniugare testo profondi, ironici, ma soprattutto poetici con una base musicale rock e coinvolgente .

A cinquant’anni di distanza, “Non farti cadere le braccia” rimane un capolavoro assoluto della musica italiana, un disco che ha segnato un’epoca e che continua a parlare.

Author: Stefano De Crescenzo

Napoletano classe 86 , musicista, dopo una laurea a pieni voti in economia presso l'Università degli studi di Napoli Federico II svolge il praticantato come dottore commercialista a Napoli proseguendo il suo percorso lavorativo in Emilia Romagna per svolgere la professione di consulente finanziario presso una grande azienda pubblica. Dopo quasi cinque anni (2014-19) ed una gavetta piena di storie ed umanità, dal 2019 ed attualmente lavora a Roma come Fiscalista presso la stessa azienda e consegue un master universitario di secondo livello. Appassionato di storia ,scienza, arte e cultura ma soprattutto di musica, si cimenta da sempre, nello studio professionale della chitarra con esibizioni dal vivo e registrazioni per artisti della scena musicale Napoletana ed Emiliana, partecipando a diversi concorsi e festival nazionali. Ufficiale Volontario del Corpo militare della Croce Rossa italiana, Socio Siedas, scopre da qualche tempo la bellezza della scrittura collaborando per testate e magazine online . Dal Luglio 2021 è Giornalista Pubblicista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania.