Nìsida è una piccola isola appartenente all’arcipelago delle isole Flegree, posta come prolungamento della collina di Posillipo, in località Coroglio.
Il suo status di isola, un tempo indiscutibile, viene oggi contestato in quanto dal 1936 è collegata alla terraferma da un lungo pontile transitabile dalle autovetture.
Il Cantautore
Il noto cantautore Edoardo Bennato ha dedicato a Nisida una famosa canzone che giocava proprio sul suo status di “Isola – non Isola” e per denunciare la sua mancata vocazione turistica.
Dal punto di vista amministrativo, l’isola fa parte del comune di Napoli e precisamente del quartiere Bagnoli, ma non è accessibile alla cittadinanza, in quanto ospita l’Istituto Penale Minorile di Napoli.
Inoltre, il suo piccolo porto che guarda verso la costa di Coroglio, fino al 2012 ha ospitato il Comando Marittimo Alleato dalla NATO poi trasferitosi altrove, ha fatto posto al Comando Logistico della Marina Militare Italiana.
I Campi Flegrei
L’isola, facente parte dei Campi Flegrei ha chiaramente un’origine vulcanica essendo un cratere parzialmente riempito dalle acque, quasi perfettamente circolare mancante di una piccola porzione verso, dove si apre l’insenatura di Porto Paone.
Nei suoi fondali esistono delle strutture manufatte oggi sommerse (come per esempio un molo romano) che denotano un abbassamento del terreno dovuto al fenomeno meglio conosciuto come “bradisismo”.
Chiamata dagli antichi Nesida (dal greco, piccola isola), viene identificata da alcuni storici, della tradizione omerica, come “l’isoletta delle capre” dove riparò Ulisse, infatti sembra proprio che questa isola sia il luogo dove l’eroe greco ebbe il suo drammatico incontro con il gigante Polifemo.
Lucullo, Bruto e Cicerone
In epoca romana, vi costruì una lussuosa villa Lucio Licinio Lucullo, divenuta famosa per le feste sfarzose e le cene abbondanti che vi si celebravano, dando vita in futuro all’appellativo “Luculliane”, ovvero opulente.
Aveva qui la sua villa anche Marco Giunio Bruto, figlio adottivo di Cesare e si narra che proprio sull’isola di Nisida insieme a Cassio ordirono la famosa congiura, contro l’Imperatore.
Dopo l’assassinio, Bruto vi si ritirò nell’estate del 44 a.C. ed ebbe spesso la visita di Cicerone, con cui ebbe lunghi colloqui sulla situazione politica e le azioni da intraprendere per il futuro dell’Impero Romano.
In epoca moderna, nel XV° secolo la regina di Napoli Giovanna II d’Angiò, ebbe qui una villa che ben presto venne trasformata in un castello dove vi fu edificata anche la torre di guardia.
Il Pirata Barbarossa
Durante il XVI° secolo, per molti anni l’isola venne usata come covo dai pirati barbareschi ma poi la situazione si capovolse.
Il viceré di Napoli Don Pedro de Toledo si impossessò dell’isola e la usò per contrastare le ripetute scorrerie del famoso “pirata Barbarossa”.
Nel XVII° secolo, i Borboni acquistarono l’isola per farne una riserva di caccia.
Poi in seguito Gioacchino Murat, riadattò la struttura della torre di guardia per farne un penitenziario, reputato “atroce” per le condizioni inumane nelle quali versavano i prigionieri politici.
Nel periodo fascista, il bagno penale venne trasformato in Riformatorio Giudiziario Agricolo e fu in questo periodo che l’isola venne collegata alla terraferma da una diga di cemento.
Da quegli anni l’isola di Nisida, ospita la Casa di Rieducazione Minorile con il corpo principale del grande edificio che sorge sul versante sud-orientale.
Attualmente, nell’istituto carcerario minorile è in corso una bellissima esperienza di formazione e reinserimento dei giovani detenuti, denominata: “la fabbrica delle arti”.
L’iniziativa da origine ad una serie di prodotti ceramici e di altro genere posti in vendita con una linea di marketing, senza scopo di lucro.
Quindi, per i vari motivi elencati è impossibile godere delle meraviglie dell’isola di Nisida, della sua bellezza antica e del suo fascino selvaggio.
Non ci resta che ammirare il suo panorama mozzafiato da lontano, magari dal belvedere del Parco Virgiliano che la sovrasta.
Fonti:
- Wikipedia
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