Mercoledì 7 ottobre, in occasione della X edizione del Social World Film Festival 2020 (Vico Equense), Netflix è stata protagonista con le star di alcune serie molto note: ‘ Le ragazze del centralino’ ,’Vis a Vis’, ‘The Rain’ ed ‘Elite’.
Ana Fernandez Garcia: ‘Le ragazze del centralino’ e il ruolo delle donne al cinema
In collegamento da Madrid, Ana Fernandez Garcia, interprete di Carlota ne ‘Le ragazze del Centralino’, ha dialogato durante la conferenza stampa con i giornalisti e con Maria Cristina De Rosa, SMM del Festival, di femminismo ed emancipazione.
‘Il mio personaggio – ha dichiarato- è un personaggio moderno e forte. La sua storia d’amore con Oscar, un’altra donna, rappresenta qualcosa di attuale ed è una bellissima storia d’amore. Sono felice di aver interpretato Carlota, perché, essendo la prima serie spagnola importante per Netflix, ha permesso la diffusione di messaggi importanti per le donne.
Nonostante l’ambientazione storica, molte si riconoscono nei problemi delle protagoniste e la serie mostra come è cambiata anche la prospettiva lavorativa femminile. Mi piacerebbe che si desse maggior peso alle donne, che ci fossero più registe, ma un passo avanti che abbiamo avuto è che ora le attrici, anche in età più avanzata, sono prese in considerazione per recitare. Non è più un campo ristretto solo alle più giovani’.
‘Ho dei bei ricordi legati alla promozione della serie: è stato emozionante vedere i giganteschi cartelloni pubblicitari con i nostri volti a Porta del Sol, volevamo farci una foto (lei e le altre protagoniste), ma avevamo troppa vergogna. Non sopportavo, invece, molto il freddo, con i vestiti d’epoca non riuscivi a riscaldarti e poi le sveglie all’alba. Odio svegliarmi così presto”. Con queste parole scherzose e un bellissimo sorriso, Ana Fernandez Garcia ha salutato i giornalisti, in attesa di salutare il pubblico di Vico Equense la sera, per la cerimonia di premiazione con la consegna del Golden Spike Award.
Jorge Lopez di Elite al SWFF
Dopo aver salutato Ana Fernandez, si è collegata un’altra star di Netflix al Social World Film Festival 2020: Jorge Lopez, attore di ‘Elite’.
‘Questi appuntamenti costituiscono una novità per il pubblico dei più giovani. Ricordiamo che nei prossimi giorni avremo altri ospiti internazionali dal mondo delle serie tv, come ‘Il trono di Spade’ e ‘I Medici’, ha dichiarato Maria Cristina De Rosa, per poi proseguire con l’intervista a Jorge Lopez.
Elite e i giovani
Elite è una serie che tratta temi importanti per le giovani generazioni e non potevano non chiedere a uno dei suoi protagonisti come avesse vissuto queste tematiche nella serie.
La risposta del giovane attore non si fa attendere:’Sono tutte problematiche che sentiamo vicino. Il mio personaggio soffre di dipendenza dalla droga, è una vittima in questo senso e cerca affetto, tanto da innamorarsi della sorella. Ho dovuto lavorare molto dal punto di vista psicologico per avvicinarmi a Valerio. Con lui condivido alcuni valori, come la lealtà e la sua autenticità’.
‘Ti aspettavi tutto questo successo? Soprattutto, tra le ragazze il suo personaggio è molto famoso’ ha chiesto ancora l’intervistatrice.’No, decisamente no, non mi aspettavo tutto questo successo!’, ha risposto con un sorriso imbarazzato.
Alla domanda su quali piani avesse per il futuro e che tipo di personaggio volesse interpretare, Jorge ha risposto:’ Tutti i personaggi insegnano qualcosa, ma i personaggi complessi sono i miei preferiti. Nella quarta stagione di Elite non tornerò, perciò ora si aprono altre strade’. Ai ragazzi dico di imparare a capire cosa amano fare. Penso sia molto importante riconoscere il proprio io, è fondamentale conoscere se stessi e i propri desideri e perseguirli nella vita.
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Lucas Lynggaard Tønnesen, protagonsitia di The Rain
Dopo due serie spagnole, è il turno di The Rain, serie Netflix danese con protagonista il giovane Lucas Lynggaard Tønnesen, fisicamente presente in sala stampa.
‘Non è la prima volta che vengo in Italia. Sono stato a Milano e Roma. Ma è la prima volta qui e con la mia bellissima fidanzata, abbiamo visitato Vico e sono rimasto sorpreso dai bellissimi paesaggi e dalla quantità di scale che avete. Sono posti molto diversi da Copenaghen. E devo ancora visitare Napoli!’.
The Rain: dalla fiction alla realtà
La prima domanda è sulla serie The Rain (vista da oltre 30 milioni di spettatori), che presenta molte similitudini con il periodo che stiamo vivendo, dal momento che anche nella serie c’è una pandemia che costringe le persone a stare rinchiuse, ma in quel caso il virus è portato dalla pioggia che da’ il titolo alla serie.
‘So che quello che accade nella fiction non è realtà, ma ho preso molto sul serio ciò che succede con il covid. Ho rispettato il lockdown e continuo a comportarmi con cautela’ ha dichiarato l’attore.
Sono cresciuto con il mio personaggio, sono tre stagioni che lo interpreto e porto con me soprattutto il legame con gli altri personaggi e con coloro che hanno contribuito a rendere famosa The Rain.
Sempre in riferimento a ‘The Rain’ Lucas racconta che anche a causa del meteo era difficile girare e con il freddo e pochi vestiti recitare per oltre 8 ore è stata una vera sfida. Fondamentale per il giovane attore è far sentire la propria voce anche nelle scelte recitative, interrogarsi sulla qualità della storia che stanno per raccontare, è così che sceglie i suoi lavori.
Lucas Lynggaard Tønnesen e il suo rapporto con il cinema
Tra cinema e serie tv cosa preferisce il giovane attore? Vediamo insieme la sua risposta:’Preferisco il cinema, perché il cambiamento di un personaggio è visibile immediatamente e se avessi la possibilità di scegliere, continuerei con il cinema.
E per il futuro?:’Non posso dire molto, sapete com’è in questo lavoro. Ma sto lavorando a un nuovo progetto e sono molto entusiasta!’
Lucas ha poi parlato di come è iniziata la sua passione per il cinema:’ Ho iniziato a 11 anni con i film per bambini. Il mio personaggio mostrava che solo con la forza dell’immaginazione poteva cambiare il mondo intorno a lui. Da lì è nata la mia passione.
Infine, domanda quasi di routine è stata se avesse dei registi con cui vorrebbe lavorare:’ Ho una lista molto lunga. Sicuramente, mi piacerebbe recitare in un film di Tarantino prima che finisca di fare film. Mi piacerebbe lavorare con registe, come Sofia Coppola, perché ammiro la visione che hanno spesso dei film e il loro modo di raccontare le storie’.
L’ultima domanda ha riguardato la difficile situazione in cui versa il cinema attualmente:
‘Penso che, ad esempio con Tenet, che è molto più costoso andare al cinema, ma il cinema è fondamentale. Abbiamo visto che è possibile andare al cinema in sicurezza, ma si ha ancora paura. Ci sono state piccole aperture, ma è presto, tuttavia l’intrattenimento cinematografico è fondamentale per liberare la mente dai problemi e spero che il cinema si riprenda presto.
Isabel Diaz Lago
L’ultimo ospite proviene dalla serie Netflix Vis a Vis ed è Isabel Diaz Lago, interprete di Soledad, una donna che l’attrice stessa definisce:’ Un personaggio molto complesso. Dopo le violenze subite dal marito prende una decisione, seppure sbagliata ed è il riflesso di molte donne che subiscono gli stessi soprusi. Porta nel carcere il suo spirito materno, e anche lì dentro lotta per i suoi diritti. L’ho amata molto, soprattutto per la sua complessità’.
Soledad: una linea sottile tra bene e male
In ‘Vis a Vis’ c’è una forte presenza femminile, anzi è questa la sua forza. L’attrice ha vissuto molto bene questa esperienza, perché si è creata un’atmosfera molto amichevole tra le varie protagoniste e priva di conflitti.
‘In ognuno di noi c’è questa linea tra bene e male, ognuno di noi ha dei lati oscuri e altri più buoni.Nella serie questo è un tema fondamentale ed è importante poterlo mostrare. Come attrice è stato importante interpretare Soledad, non perché sia malvagia, ma per mostrare come il lutto e la sofferenza portano ad agire in un certo modo’.
Isabel Diaz Lago: l’Havana, il teatro e la libertà
L’attrice ha vissuto tutta la vita all’Havana, sono 24 anni che vive in Spagna e con il film ‘La vita straordinaria di Celeste Garcia’ ha avuto la possibilità di ritornare nel suo paese d’origine. ‘C’è una canzone di Benito Brown che dice non sono andata via, mi sono solo allontanata un po’. Ed è così per me’.
Il teatro è per Isabel Lago la madre di tutte le arti e la televisione è stata per lei un mezzo minore. Quando era più giovane, ha spesso disdegnato ruoli in tv, mentre ora ciò che valuta è quanto il progetto riesce a interessarla e a darle e quanto può dare lei al progetto.
Che valore ha per Isabel Lago Diaz la libertà? ‘Interpretare Soledad mi ha fatto capire cosa significa non essere libera. Ma ci sono anche prigioni interiori e ho compreso che la libertà è il bene più prezioso per cui lottare’.
Con quest’ultimo ospite si è conclusa la conferenza stampa di mercoledì 7 ottobre, dove Netflix è stato protagonista al Social World Film Festival 2020.
Ricordiamo che altri ospiti internazionali, come Iain Glen de ‘Il Trono di Spde e Annabel Scholey de ‘I Medici’ saranno presenti nella giornata di giovedì 8 ottobre al Social World Film Festival.