Anche Casalnuovo ricorda Massimo Troisi nel 25° anniversario dalla sua scomparsa.
Si è svolta infatti nei giorni scorsi, nel piccolo ma accogliente teatro S. Domenico Savio situato nella chiesa dell’Annunziata a Licignano, una serata per omaggiare l’indimenticabile attore.
Un gruppo teatrale creato per l’occasione, proveniente da diverse compagnie amatoriali del territorio, hanno portato in scena lo spettacolo “Minolli e Rostocchi “ in cui sono stati interpretati alcuni sketch de “La Smorfia”, formazione cabarettistica di cui facevano parte oltre a Troisi anche Enzo Decaro e Lello Arena e la rilettura in chiave teatrale di alcune scene più significative tratte dai film scritti ed interpretati da Massimo.
Massimo Troisi e il mitico Riccardino
Dalla “chiamata veemente e continua” di Rafele a Gaetano, ed il mitico “Riccardino” di Ricomincio da Tre, passando per il “problema di matematica” di Scusate il ritardo; dalla “lettera a Savonarola” all’ ”invenzione” di “Yesterday” di Non ci resta che piangere alle “metafore” ed alle “poesie” del Postino.
Nel mezzo, spazio alla danza ed musica, con una coreografia sulle note di “Quando” e “ ‘o ssaje comme fa ‘o core” eseguite da chitarra e voce che ci hanno portato nell’atmosfera di Pensavo fosse amore…..
Attimi di umorismo surreale poi si sono avuti nel dialogo con Dio di cui si è reso protagonista l’imitatore Massimo Cimmino mentre l’emozione si è fatta sentire copiosa quando l’oboe dietro le quinte ha cominciato a suonare le note del “Postino” durante la scena delle “metafore”.
Un’ora e mezza ricca di risate a crepapelle ed applausi convinti del pubblico presente che, hanno sottolineato la buona performance degli attori anche se è indubbio che “si è vinto facile” grazie alle esilaranti battute che Troisi ha pensato per i suoi personaggi.
Alla fine, tra volti sorridenti ed occhi lucidi per l’emozione intensa, saluti del parroco Don Tommaso e chiusura con il ringraziamento al nostro caro Massimo per i tanti momenti di comicità, spensieratezza e riflessione che ci ha fatto vivere e per l’immenso patrimonio artistico e culturale di cui ci ha fatto dono.