Uno studio dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli ha evidenziato la presenza di microplastiche e nanoplastiche (MNP) nelle arterie, un nuovo e preoccupante rischio per la salute cardiovascolare. Nei pazienti in cui sono state trovate queste sostanze aumentava l’infiammazione e, di conseguenza, il rischio di ictus e infarti. Questa scoperta, pubblicata sul New England Journal of Medicine, sottolinea l’urgenza di comprendere meglio gli effetti delle microplastiche sul corpo umano.
Che cosa sono le microplastiche e dove si trovano nel corpo?
Le microplastiche sono piccole particelle di plastica di dimensioni inferiori ai 5 mm (le dimensioni di un granello di sabbia) mentre le nanoplastiche sono ancora più minuscole, spesso inferiori a 1 µm (micrometro). Queste sostanze derivano dalla decomposizione di oggetti di plastica (contenitori, imballaggi e abbigliamento sintetico) e a causa delle loro piccole dimensioni, possono penetrare alcune barriere biologiche e accumularsi in tessuti e organi come il cuore. Qui possono causare infiammazione e altri effetti dannosi.
Rischi per la salute legati alle microplastiche
Lo studio in questione ha trovato particelle di polietilene (PE) e cloruro di polivinile (PVC) nelle placche rimosse dalle arterie carotidi di pazienti aterosclerotici. In questa circostanza il flusso sanguigno viene ulteriormente rallentato e aumenta il rischio di eventi cardiovascolari. Secondo i ricercatori, i pazienti coinvolti hanno un rischio quasi cinque volte maggiore di subire eventi gravi come ictus, infarto o morte entro tre anni. Lo studio ha coinvolto 304 persone di età compresa tra i 18 e i 75 anni, riscontrando la presenza di MNP nel 60% dei casi. In particolare, 181 pazienti presentavano elevati livelli di infiammazione, indice una risposta immunitaria attiva contro le microplastiche.
Conclusioni
Questi risultati rafforzano la necessità di ridurre la produzione di plastica e di adottare misure per prevenire l’inquinamento da microplastiche, considerando i potenziali rischi non solo per l’ambiente ma anche per la salute umana.