Tra Bacoli e Monte di Procida, si trova il vecchio Pontile dei pescatori.
L’interessante Pontile si trova a Torregaveta, una minuscola frazione del comune di Bacoli, racchiusa in una baia, impregnata di salsedine quieta.
Il nome moderno di Torregaveta, proviene dalla torre difensiva “Torre di Gaveta”, fatta costruire dal viceré Don Pedro da Toledo per avvistare e contrastare le incursioni dei pirati saraceni.
Nello specifico, il Pontile di Torregaveta è racchiuso tra due muraglioni di tufo a picco sul mare, che delineano un’insenatura di rara bellezza.
La storia interessante del Pontile di Torregaveta
La sua storia è intimamente legata all’urbanizzazione dei Campi Flegrei e allo sviluppo dei mezzi di trasporto, che dal 1883 la vedono capolinea delle ferrovie Cumana e Circumflegrea.
Sul finire del secolo XIX° dopo l’unità d’Italia ad opera dei Savoia, la Società per le Ferrovie Napoletana decise di rendere questo anfratto di mare il punto di collegamento tra la terraferma e le isole flegree.
Vennero così costruite la stazione ferroviaria e il pontile, dove attraccano i traghetti diretti verso il mare aperto.
Dal Pontile di Torregaveta partivano i traghetti a vapore per raggiungere il porto di Casamicciola di Ischia, come destinazione principale.
In quel periodo si partiva da Napoli con la Cumana o Circumflegrea e poi col traghetto si raggiungevano le isole, in meno di due ore.
Dagli anni Cinquanta del secolo scorso, il traffico navale di grande stazza, è stato trasferito nel Porto di Pozzuoli e quello di piccole imbarcazioni, nella Baia dell’Acquamorta a Monte di Procida.
Oggi, dopo 140 anni, rimane solo il pontile, poiché i fondali sono troppo bassi per accogliere la flotta di barche sempre più grandi e numerose, però la suggestione del luogo, resta immutata.
Il Pontile dei pescatori
Il pontile di Torregaveta, diritto e sottile, oggi meta dei pescatori dell’area flegrea, si slancia verso l’orizzonte, e sembra quasi che raggiunga materialmente, l’isola di Procida
I resti della villa romana del senatore Publio Vatia
Sui muraglioni di tufo che circondano il Pontile di Torregaveta, sono presenti i resti della villa di Publio Servilio Vatia, nobile romano amico di Seneca
Purtroppo molti dei reperti si trovano sommersi nel mare, a causa del bradisismo tipico del posto.
All’ epoca del I° Sec a.C. fu proprio Seneca, lo scrittore e filosofo romano, a lodare la scelta dell’amico di rifugiarsi in questo luogo ricco di storia.
Nella contemplazione di quest’angolo di Mediterraneo, lontano dagli affanni della vita pubblica della Capitale dell’Impero.
Le strutture oggi sommerse conservano tracce di vasche, che secondo gli archeologi erano spazi per l’allevamento di pesci e frutti di mare.
Sulla terraferma, nei pressi di un famoso ristorante che oggi ricopre quasi tutta l’antica area della villa, resti di cisterne, esedre e canali.
Alcune delle tante meraviglie che testimoniano l’antica passione che i romani nutrivano per queste terre, baciate dal mare.
Torregaveta oggi è una piccola spiaggia molto animata nel periodo estivo e meta prediletta di molti bagnanti napoletani e non.
In sincerità, il Pontile rivela tutto il suo fascino nel resto dell’anno, dove non sono presenti tante persone e si apprezza la pace e la tranquillità del luogo.
Oggi il Pontile di Torregaveta, rappresenta una zona di passeggio in cui troviamo la gente del posto e i pescatori con le loro lunghe canne da pesca.
Tutti insieme contribuiscono nel comporre una scenografia naturale che abbraccia le sponde flegree con lo sguardo rivolto verso Ischia e Procida.
Se ne raccomanda una visita soprattutto al tramonto…
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