La genialità di Leonardo da Vinci in una mostra interattiva unica a Milano dove, grazie alla ricostruzione inedita delle sue macchine, si comprende meglio dove arrivava la sua genialità con circa 200 ricostruzioni.
L’esperienza di seguire un percorso lungo i corridoi della mostra ti permette di interagire direttamente con le macchine volanti, con i manoscritti, con imbarcazioni e studi idraulici, con macchine musicali insomma una sublime esperienza d’intelletto.
Alcuni cenni
Intorno a trent’anni Leonardo approda a Milano in cerca di fortuna, portando al Moro uno strumento musicale che all’epoca in Italia nessuno sapeva suonare: una Lira.
Aveva scelto Milano per la sua ricchezza, pensando che vi avrebbe progettato armi e macchine da guerra per la signoria locale quindi di conseguenza era in cerca di fama oltre che fortuna.
Genio indiscusso sicuramente una delle figure più rappresentative del Rinascimento è stato un artista e scienziato d’ingegno, pittore scultore, architetto, ingegnere, anatomista nonché letterato di talento unico e universale.
Incarnò in pieno lo spirito universalista della sua epoca portandolo alle maggiori forme di espressioni nei più disparati campi della conoscenza.
Parallelamente progettava e realizzava opere di ingegneria idraulica, architettura tecniche pittoriche che ancora oggi dopo cinque secoli sono in uso.
Un esempio le Porte Vinciane installate la prima volta nel 1496 alla conca dell’Incoronata di Milano.
Tra i disegni e le tante invenzioni di Leonardo da Vinci, tutti rigorosamente appuntanti nei suoi quaderni, si trovano sommergibili, aeroplani, automobili, carri armati, ma anche ventilatori, viti, chitarre, gru e calcolatrici, paracadute e salvagente.
Senza dimenticare i suoi dipinti come la Gioconda, la Signora con l’Ermellino, l’Ultima cena, l’Annunciazione, San Giovanni battista, Adorazione dei Magi, etc…
Leonardo si trasferì di nuovo a Milano dove visse dal 1506 al 1513. Ritornò una volta a Firenze nel 1507. Dalla fine del 1513 lo troviamo a Roma dove passò i prossimi due anni. Durante questo tempo non dipinse molto.
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