Sicuramente lo scrittore Dan Brown rese popolare l’ossessione di Leonardo da Vinci per gli enigmi ed i significati nascosti nelle sue invenzioni.
Ma pochi sanno che il maestro sapeva cantare e suonare la lira in un modo incredibile.
Questa è una parte spesso trascurata della vita del grande genio, soprattutto perché era un musicista da “improvvisazione”.
La scrittura musicale per come la intendiamo oggi, era infatti ancora agli albori, per cui ci rimane ben poco.
Ricordiamo che Leonardo si formò professionalmente in un’epoca di entusiastico fervore intellettuale nella Firenze governata da Lorenzo il Magnifico, mecenate e amante delle arti.
Al contrario della pittura, in epoca rinascimentale, però la musica non era concepita come “mestiere”.
Se la pittura “dava il pane”, Leonardo “ci ha dato l’arte e la scienza”.
E’ ben noto che gli interessi del genio erano intensi in tutti i campi dello scibile umano. La pittura, richiedeva un’attenzione più tecnica ed ovviamente un guadagno più ampio. A quei tempi infatti, come accennato, era ancora vista come un lavoro artigiano.
Leggi altro di Arte
La Musica
Leonardo definiva la Musica come “figurazione delle cose invisibili” o “la formazione dell’invisibile”.
Progettò addirittura innumerevoli nuovi tipi di strumenti musicali, alcuni dei quali avrebbe potuto effettivamente costruire. Il Vasari lo descrive come un “musicista eccellente” e ci racconta che frequentò altre scuole oltre alla bottega del Verrocchio, una delle quali forse era proprio una scuola di musica.
Sappiamo che suonava diversi strumenti musicali tra cui la lira e la lira da braccia .
Più volte i biografi narrano del progetto di una lira d’argento a forma di testa di cavallo (si diceva fosse più risonante e avesse un suono più bello delle lire di legno convenzionali).
Abbiamo i suoi progetti (Gli appunti di Leonardo contengono numerosissimi disegni) su nuovi strumenti musicali.
Ricordiamo tra questi, vari flauti e la viola organista (un complicato strumento a tastiera con corde suonate per mezzo di una ruota, cinghia di crine di cavallo e un inchino), la fisarmonica e la clavi-viola.
Un altro regalo partorito dalla mente geniale “Leonardiana” proviene dal suo studio sugli strumenti musicali esistenti all’epoca. Leonardo creò un meccanismo che consente ai percussionisti (ancora oggi) di stringere o allentare le pelli dei tamburi con un sistema di ingranaggi meccanici.
Lavorò molto sul perfezionamento della Ghironda(strumento musicale dell’epoca), progettando meccanismi migliori per le tastiere in modo che fossero più facili da suonare, migliorando anche la qualità tonale degli strumenti.
Non meno importante l’interesse di Leonardo per la scienza dell’acustica. Musicisti esperti prestarono poca attenzione all’acustica in quel periodo rinascimentale, concentrandosi invece sulla filosofia della musica e sulle regole della composizione musicale. Da Vinci, al contrario, si avvicinò alla musica come uno scienziato interessato ai fenomeni naturali
Usando un’attenta osservazione, Leonardo esplorò il modo in cui i suoni si muovono attraverso diversi tipi di materiali, come spiega Michel Eisenberg in un suo famoso saggio breve.
Le invenzioni musicali di Leonardo sembrano straordinariamente attuali e la pratica della scrittura a specchio conferisce ai suoi taccuini un’aria mistica e segreta.
Ma il vero Leonardo non aveva misteriosi messaggi profetici da tramandare nei secoli avvenire.
Piuttosto, era un artista, ingegnere, che rifletteva in modo creativo sulla scienza e sul mondo.
Tra le varie discipline si dedicò quindi anche allo studio dell’acustica e della cultura musicale dei suoi giorni spingendosi aldilà dei confini della pratica artistica.
Un genio che ha spaziato dalla scienza alla filosofia, dalla pittura alla scultura, dall’anatomia alla botanica, dalla matematica all’ingegneria e immerso da sempre nello studio dell’arte dei suoni: la Musica.