Le ali della libertà : l’essenza della speranza

Le ali della libertà : l’essenza della speranza
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Durata della lettura: 5 Minuti

Le ali della libertà è un film del 1994 diretto dal regista Frank Darabont.

Post in breve

Il Film

Basato su uno dei racconti dello scrittore Stephen King, “Rita Hayworth e Shawshank Redemption”, l’autore si discosta volutamente e drasticamente dalla sua tipica vena horror.

 Il risultato è sia un racconto che un film acclamato. Splendidamente costruito e indimenticabile.

Descrivere Le ali della libertà “The Shawshank Redemption” il miglior film secondo gli utenti di IMDb (il piu grande database di recensioni al mondo), a qualcuno che non l’ha mai visto, si traduce in un impresa assolutamente interessante.

 A dire il vero, i temi affrontati sono così fondamentali che il film è praticamente considerato una pietra miliare nella storia del cinema.

 Inizialmente un flop al botteghino, il film nominato all’Oscar, al giorno d’oggi, è considerato così iconico che può essere ricordato subito da chi già ha avuto il piacere di poterlo vedere, con l’unica parola che secondo Morgan Freeman scandisce il ritmo del film per tutta la sua durata:  Shawshank, la prigione in cui è svolta tutta l’ambientazione del Romanzo e del Film.

 Ma “come funziona” Shawshank e la sua rappresentazione?

 Semplice, basta catturare i valori umani fondamentali di forza, determinazione, resilienza, resistenza, giustizia, libertà e speranza in un modo che lo rende così diverso agli altri film del suo genere.

 Come molti grandi film, ” le ali della libertà” inizia presentandoci i personaggi principale , vale a dire due amici, Andy (Tim Robbins) e Red (Morgan Freeman).

Andy è un gentiluomo moralmente semplice, privilegiato, intelligente, misurato e, soprattutto, innocente.

 Red è furbo, calcolato, stanco e, cosa più importante, colpevole.

Il motivo per cui lo stato di colpa di ogni personaggio è degno di nota è la causa dell’ambientazione: Shawshank è una prigione così ricca di corruzione che nemmeno le opportunità di libertà condizionale vengono prese sul serio dai detenuti.

Mentre l’abuso che si verifica nella prigione è enfatizzato come uno dei principali espedienti della trama, l’ambientazione cruda del carcere ha un’influenza più potente sullo sviluppo dei personaggi di Andy e Red.

Red, il vero fulcro del film e individuo sulla via della redenzione, è uno dei due personaggi dell’intero film ad ammettere effettivamente di essere colpevole grazie a uno scherzo condiviso tra i detenuti che “tutti a Shawshank sono innocenti”. Red lo confessa ad Andy solo in una tranquilla conversazione dopo aver davvero compreso l’innocenza di quest’ultimo.

Ciò chiarisce immediatamente lo scopo del film, poiché Andy viene ufficialmente definito prima di tutto dalla sua innocenza e in secondo luogo dalla sua speranza (apparentemente infantile) di poter ancora un giorno essere di nuovo libero.

La Speranza

È su questa dinamica che il film costruisce le sue fondamenta, quasi come se Darabont decidesse di realizzare una versione cinematografica della Terza Legge della Fisica di Newton: per ogni azione, c’è una reazione uguale e contraria.

Andy

  • insiste sul fatto che i detenuti dovrebbero ancora avere speranza, più Red sembra insistere sul fatto che la speranza non ha posto a Shawshank.
  • viene punito ingiustamente da altri detenuti e guardie carcerarie e viene allontanato dagli altri, più Red sembra preoccuparsi del benessere del suo amico (e non di se stesso)
  • sembra perdere la speranza e cadere nella disperazione più totale, più Red incoraggia Andy a non arrendersi.

La speranza può essere definita come un sentimento di attesa e desiderio per un certo risultato. Svolge un ruolo vitale nella vita umana come punto di svolta nelle circostanze attuali.

In questo film, la speranza è interpretata da Andy come “una cosa buona, potrebbe essere la migliore delle cose, e nessuna cosa buona muore mai”. Mentre, Red crede che “la speranza sia una cosa pericolosa. La speranza può far impazzire un uomo”.

Conclusioni tratte dalle esperienze di vita e dalla prospettiva di ogni personaggio.

Sono calati nella stessa situazione con la stessa intenzione di inseguire la libertà, ma le loro prospettive sulla speranza sono completamente opposte.

Nella mente di Andy, la speranza crea convinzione, la convinzione crea motivazione e, in definitiva, la motivazione crea un invito all’azione.

Andy e il suo obiettivo

L’obiettivo di Andy è la libertà, che addirttura riesce a raggiungere lavorando con un solo piccolo martello da roccia per creare una galleria che lo porterà via lontano da quel posto.

D’altra parte Red vede la speranza come una paura che potesse causare delusione e ucciderlo dall’interno.

Vent’anni di prigione avevano fatto crescere la voglia in Andy di raggiungere un futuro migliore (senza spoilerare troppo, ricordiamo alcuni episodi chiave come la concessione di bottiglie di birra ai suoi compagni di sventura, la costruzione della biblioteca della prigione, e infine la sua fuga) .

E’ il potere spirituale della speranza. È come la bellezza della musica, che nel film viene enfatizzata dalle parole di Andy “Non possono rubartela perché rimane nel cuore e nella testa”

Per lui la speranza non è più l’attesa che qualcosa accadesse, ma un riconoscimento della realtà che lascia spazio alla flessibilità e alla crescita.

Spero

  • di riuscire a superare il confine
  • di vedere il mio amico e stringergli la mano
  • che il Pacifico sia blu come lo è stato nei miei sogni

Spero

Quelle sono state le ultime parole di Red nel film per indicare che era cambiato e ha davvero riguadagnato la sua “buona” e “bella” speranza.

La magia che ti cambia la vita

 La parola “speranza”  è un po’ ambigua: le persone potrebbero prenderla come ispirazione per “andare avanti”, crescere e resistere, mentre altri potrebbero definirla come l’ aspettativa che li ha infranti.

Andy è stato in grado di chiarire che questa è una buona cosa con i suoi ottimismi, la redenzione ed infine, la libertà. In effetti, possiamo diventare “prigionieri” delle nostre stesse circostanze. Alcune persone si sentono intrappolate, mentre altre si sentono semplicemente al sicuro lì dentro.

Tuttavia, il film mi ha fatto capire che è possibile “scolpire” la nostra via d’uscita perché la speranza è la magia che ti cambia la vita.

Author: Stefano De Crescenzo

Napoletano classe 86 , musicista, dopo una laurea a pieni voti in economia presso l'Università degli studi di Napoli Federico II svolge il praticantato come dottore commercialista a Napoli proseguendo il suo percorso lavorativo in Emilia Romagna per svolgere la professione di consulente finanziario presso una grande azienda pubblica. Dopo quasi cinque anni (2014-19) ed una gavetta piena di storie ed umanità, dal 2019 ed attualmente lavora a Roma come Fiscalista presso la stessa azienda e consegue un master universitario di secondo livello. Appassionato di storia ,scienza, arte e cultura ma soprattutto di musica, si cimenta da sempre, nello studio professionale della chitarra con esibizioni dal vivo e registrazioni per artisti della scena musicale Napoletana ed Emiliana, partecipando a diversi concorsi e festival nazionali. Ufficiale Volontario del Corpo militare della Croce Rossa italiana, Socio Siedas, scopre da qualche tempo la bellezza della scrittura collaborando per testate e magazine online . Dal Luglio 2021 è Giornalista Pubblicista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania.