Programma delle celebrazioni per il secondo Anniversario dell’iscrizione de “L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano” nella Lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità – UNESCO
Nel corso della conferenza stampa tenutasi presso la Regione Campania, Sala Francesco De Sanctis di Palazzo Santa Lucia, oggi 4 dicembre ’19 è stato presentato il programma delle celebrazioni per il secondo Anniversario dell’iscrizione de “L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano” nella Lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità – UNESCO.
Risale al 7 dicembre 2017 il momento in cui il 12° Comitato Intergovernativo per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, riunitosi sull’isola di Jeju in Corea del Sud, valutò positivamente, e con voto unanime, la candidatura italiana per l’iscrizione de “L’Arte del Pizzaiuolo Napoletano” nella prestigiosa Lista.
Trascorsi due anni ormai e per celebrarne l’anniversario, la Regione Campania, in collaborazione con Scabec – Società Campana Beni Culturali SpA, Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Fondazione UniVerde, Associazione Pizzaiuoli Napoletani, Associazione Verace Pizza Napoletana e Re.N.Is.A. – Rete Nazionale Istituti Agrari, ha promosso quattro giorni di celebrazioni – dal 4 al 7 dicembre .
Quanto giorni intensi in cui ci saranno convegni, incontri e degustazioni, proiezioni con gli studenti, percorsi esperienziali, benedizione dei pizzaiuoli e festeggiamenti.
Il riconoscimento dell’Arte del Pizzaiuolo Napoletano
Lo storico riconoscimento dell’Arte del Pizzaiuolo Napoletano restituisce il giusto valore a un patrimonio di conoscenze artigianali uniche, perché il “saper fare” la pizza presuppone esperienza, manualità, dedizione, estro, amore, fantasia in una sintesi d’eccellenza che si identifica nell’antica arte popolare dei pizzaiuoli napoletani, così come si legge nella motivazione ufficiale dell’UNESCO: «il know-how culinario legato alla produzione della pizza, che comprende gesti, canzoni, espressioni visuali, gergo locale, capacità di maneggiare l’impasto della pizza, esibirsi e condividere è un indiscutibile patrimonio culturale».
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Un percorso vittorioso ma complesso. In poco più di tre anni, la raccolta firme internazionale, lanciata a sostegno dell’Arte del Pizzaiuolo Napoletano, ha raccolto oltre 2 milioni di sottoscrizioni mondiali, con adesioni di cittadini da più di 100 Paesi: numeri che fanno della campagna #pizzaUnesco il movimento popolare d’opinione più imponente nella storia delle candidature di tutte le agenzie delle Nazioni Unite.
Il riconoscimento dell’Arte del Pizzaiuolo Napoletano, nella prestigiosa Lista del Patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, è la riaffermazione di una tradizione storica che per il nostro Paese rappresenta, da secoli, un vero elemento d’unione culturale.
Oggi è sempre più ampia la domanda di esperienze enogastronomiche, come parte di un viaggio che non si limita alla degustazione di un piatto tipico, la pizza, ma si allarga alla cultura e alla tradizione di un intero territorio.
Da questo punto di vista, l’arte della pizza non è solo il simbolo di un’intera comunità ma può rappresentare un’opportunità unica di partecipazione genuina e autentica, che mette al centro passioni e voglia di scoperta, attraverso attività esperienziali in grado di raccontare una storia e di trasmettere emozioni alle persone.
In particolare, per dare concretezza all’importanza di valorizzare il tessuto artigianale ed artistico dell’arte della pizza, nell’ambito delle celebrazioni, nelle giornate del 5 e del 6 dicembre, è promosso il percorso esperienziale “Pizzajuolo che passione!” con pizzaiuoli professionisti (gratuito ai primi 100 iscritti per ognuna delle due giornate), in dieci pizzerie della provincia di Napoli affiliate all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e all’Associazione Verace Pizza Napoletana (info su: http://www.scabec.it/pizza).