L’armonia della Musica e Galileo Galilei
Il suono è vibrazione,oscillazione, ordine e fantasia, è una questione di Fisica.
E tra la musica e la fisica passano le vibrazioni delle corde di un violino ed il pendolo di un orologio.
Si avete letto bene.
La relazione tra le due discipline non è lontana .
Basta ricordare Galilei ,il quale trasse con grande maestria dal confronto tra pendoli e corde musicali, sia argomenti musicali per descrivere un fenomeno che si chiama isocronismo del pendolo, sia argomenti fisici per mostrare alcuni aspetti dell’armonia musicale.
L’isocronismo del pendolo non è una brutta parola.
Era gia conosciuto agli Arabi molto tempo prima e venne approfondito con metodo scientifico dal grande scienziato toscano.
Isocronismo e Armonia
Isocronismo significa che qualcosa si muove allo stesso tempo; più precisamente citando WIKIPEDIA nel caso del pendolo , si osserva che le oscillazioni di piccola ampiezza si svolgono tutte nello stesso tempo, a prescindere dalla loro ampiezza.
Galilei stabili che il periodo di oscillazione non dipende dalla massa appesa al “filo di un pendolo” ma dalla sua lunghezza( in un rapporto che potrete trovare su tutti i libri di fisica). Quindi una pallina di plastica o di ferro appese a fili di uguale lunghezza oscillano nello stesso modo(tralasciando forze d’attrito etc).
E qui nasce il parallelo con L’ARMONIA musicale ovvero lo studio di come i suoni si combinano fra loro.
Gli antichi Greci avevano scoperto che un insieme di note suonate simultaneamente risultava gradevole se le loro frequenze stanno fra loro in rapporti precisi di numeri interi e piccoli.
Accordo musicale
E’ il classico esempio dell’ACCORDO. Le relazioni che legano le consonanze musicali sono ben determinate in rapporti numerico-matematici. Perchè la matematica è soprattutto consonanza e fantasia.
In questo modo la frequenza di una determinata nota “suona bene” al nostro orecchio con la frequenza di un altra nota.
A seconda di come questi suoni si incontrano e si sovrappongono avremo una polifonia di effetti, che danno il senso “emotivo” all’Accordo
E se paragonassimo le frequenze sonore delle note musicali alle frequenze di oscillazione del pendolo?
E’ proprio quello che fece Galilei.
Per spiegare il perchè due note musicali suonate in contemporanea “non stonano e suonano bene”, paragonò il momento visivo in cui due oscillazioni indipendenti di due pendoli con lunghezze fra loro proporzionali, in numeri interi e piccoli,ad un certo punto si “accordavano”.
Ma cosa vuol dire si “accordavano”?
L’ipotesi era che il nostro senso visivo poteva apprezzare l’ eleganza di un moto di più pendoli “non correlati” tra loro ed aventi lunghezze diverse stabilite in rapporti numerici interi e piccoli, grazie al fatto che ad un certo tempo i movimenti oscillatori “si sarebbero coordinati” oscillando simultaneamente .
Allo stesso modo l’orecchio preferisce un insieme di suoni che a intervalli regolari coinvolgono il nostro senso uditivo in una serie di stimoli che ricostruiscono l’idea di Armonia generando il senso dell’estetica musicale.
Affinità indirette ma vicine
Ovviamente una serie di accordi è priva di un fine, mentre una successione tende a uno scopo preciso come la funzione di stabilire una tonalità, ovvero la regola che descrive quali sono “i suoni che oscillano in modo elegante ” per il nostro orecchio nel contesto di quel brano.
E’ Senza dubbio il caso di affermare che il rincorrersi delle varie discipline è la scoperta di realtà che fa parte della serie “quando le affinità sono indirette ma vicine”