La tappa 4 del Giro d’Italia si correrà giorno 7 maggio 2024 con partenza dalla città di Acqui Terme ed arrivo ad Andora.
Il Giro raggiunge il mare percorrendo, soprattutto nel finale di giornata strade sulle quali sono state scritte pagine importanti della storia del ciclismo. Ma la strada per arrivare sul litorale ligure è lunga e, soprattutto ricca di motivi di interesse.
Prima di lasciare Acqui Terme ci si scatta un selfie davanti alla fontana La Bollente, monumento simbolo della città da dove le benefiche acque termali salso-bromo-iodiche-sulfuree sgorgano ad una temperatura di 74,5 C, protetta da un’edicola-tempietto in stile eclettico costruita nel 1897.
La dolce risalita della Val Bormida consente di attraversare paesi e villaggi di grande fascino. A Millesimo -nel club dei Borghi più belli d’Italia – ci si deve fermare per ammirare il trecentesco Castello del Carretto e la quasi adiacente Villa Scarzella che ospita il Museo del Parco Naturale del Bric Tana.
Quindi si sale al Colle del Melogno dove si possono osservare le Fortezze della Piazza Militare del Melogno (detto anche “Sbarramento del Melogno”) costruite alla fine del XIX secolo dal Regio Esercito a difesa del Basso Piemonte.
La lunga discesa verso il mare si interrompe ad Altare: il Museo dell’arte vetraria Altarese, infatti, racconta la tradizione artigianale di questo villaggio con una raccolta di oggetti di grande bellezza.
A Savona si raggiunge finalmente il mare e ci si immette sul percorso della Milano Sanremo, che si seguirà fino all’arrivo di giornata. Per ammirare un panorama completo sulla città e su un lungo tratto di costa si sale fino al Castello del Priamar, se invece la priorità è semplicemente sgranchirsi le gambe l’area della Vecchia darsena è il luogo migliore.
La breve salita di Capo Mele introduce allo sprint finale. Una statua alta 9 metri raffigurante il Trofeo Senza fine, accoglierà tifosi e corridori all’ingresso di Andora
Le informazioni tecniche della Tappa 4
Tappa abbastanza pianeggiante che nella parte centrale scala il Colle Melogno (8 km attorno al 5%) seguito dalla lunghissima discesa che si conclude a Savona dove si percorre, fino all’arrivo, lo stesso percorso della Milano-Sanremo.
Ultimi 3 km in gran parte in discesa. Scollinato capo mele la strada scende in una serie di semicurve fino all’abitato di Andora. Ultimi 800 m praticamente rettilinei e perfettamente piatti. Retta finale di 650 m su asfalto larghezza 8 metri.
La crono tabella della Tappa 4
Tim Merlier (Soudal Quick-Step) ha vinto la terza tappa del Giro d’Italia 107, la Novara-Fossano di 166 km.
Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Jonathan Milan (Lidl-Trek) e Biniam Girmay (Intermarché – Wanty).
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) rimane in Maglia Rosa di leader della classifica generale.
Le Maglie Ufficiali
Maglia Rosa, leader della Classifica Generale, sponsorizzata da Enel – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
Maglia Ciclamino, leader della Classifica a Punti, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e ITA Italian Trade Agency – Tim Merlier (Soudal Quick-Step)
Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) – indossata da Daniel Felipe Martinez (Bora – Hansgrohe)
Maglia Bianca, leader della Classifica Giovani, nati dopo il 01/01/1999, sponsorizzata da Eataly – Cian Uijtdebroeks (Team Visma | Lease a Bike)
Le Maglie di leader del Giro d’Italia sono disegnate e realizzate da CASTELLI.
Le dichiarazioni del vincitore di tappa
Il vincitore di tappa Tim Merlier ha dichiarato in conferenza stampa: “Sono felice di aver vinto perchè non credo ci siano troppe opportunità per gli sprinter e bisogna coglierle tutte.
Anche oggi è stata una giornata strana, prima una fuga con tanti velocisti e poi nel finale il contrattacco degli uomini di classifica.
Non ho visto l’azione di Tadej Pogacar e Geraint Thomas, ero troppo indietro sull’ultimo strappo e troppo impegnato per tornare nelle prime posizioni.
Forse li abbiamo fatti arrabbiare. In molti si chiedevano se avrei potuto reggere, mi è piaciuto rispondere con i fatti. Avevo 18 anni quando è morto Wouter Weylandt al Giro (nel 2011), ma mi ricordo tutto come fosse successo ieri.
Gli ho dedicato la mia prima vittoria di tappa al Giro nel 2021 e ho ripetuto la stessa celebrazione oggi. Il nostro Direttore Sportivo Iljo Keisse, che era il suo migliore amico, è qui presente in corsa, ed è importante per noi tenere vivo il suo ricordo”.