La tappa 12 del Giro d’Italia si corre giorno 16 maggio 2024 con partenza da Martinsicuro ed arrivo a Fano dopo 193 km.
Luogo di partenza in terra d’Abruzzo della Ciclovia Adriatica, Martinsicuro è una attrezzata località balneare che deve la sua fortuna a una profonda spiaggia di sabbia fine affacciata sull’Adriatico.
Il suo importante passato è testimoniato dalla Torre Carlo V – un’imponente costruzione in laterizio, a base quadrangolare, su tre livelli scanditi da due cornici marcapiano bombate in pietra – e dal Castellaccio, l’antico palazzo dei Franchi che svetta dalle colline dominando tutto il paese di cui, è diventato il simbolo.
Martinsicuro vanta anche un Biotopo dove natura e fauna vengono preservate ideale per passeggiare a piedi o in bicicletta osservando rare specie botaniche e, con un po’ di fortuna qualche esemplare di Fratino, un piccolo uccello limicolo che nidifica abitualmente sulle spiagge. In attesa della partenza dei corridori vale la pena visitare la mostra “Un diavolo di campione, un angelo di uomo. L’avventura umana di Gino Bartali”, allestita per rendere omaggio all’indimenticabile campione toscano.
Dopo un lungo tratto a fil di mare, la corsa abbandona la costa per dirigersi nell’entroterra con i suoi magnifici borghi e sede di numerose aziende di calzature, anima di un distretto produttivo vivace e molto conosciuto anche all’estero per la qualità delle lavorazioni.
Recanati, il “natio borgo selvaggio” di Giacomo Leopardi riporta agli anni delle scuola. La visita può prendere inizio proprio dalla residenza del “giovane favoloso”, oggi casa-museo, dove arredi, suppellettili e la biblioteca con oltre 20 mila volumi sono rimasti inalterati. Appena fuori dalla dimora del poeta ci sono la piazzetta del “Sabato del villaggio” e la casa di “Silvia”. Poco distante ecco il cosiddetto Colle dell’Infinito, con una vasta terrazza panoramica. Merita una visita il Museo Beniamino Gigli dedicato a uno dei più grandi tenori di tutti i tempi.
A Castelfidardo è ancora la musica ad essere protagonista nel Museo internazionale della fisarmonica con circa 150 strumenti costruiti dai maestri locali tra il 1840 e il 1968. Curiose anche le sezioni dedicate alla musica nelle monete, alla fisarmonica nella iconografia e alla fisarmonica nel francobollo.
Quindi è la volta di Osimo, circondata da una solida cinta muraria che protegge notevoli palazzi sei-settecenteschi e il Duomo consacrato a San Leopardo, che stupisce con il suo portico a tre grandiose arcate.
Superata anche le medievale Mondolfo – uno dei “Borghi più belli d’Italia” – si torna in riva all’Adriatico per lo sprint finale. Fano è città di mare, abitata per secoli da pescatori e marinai ma anche città d’arte fiera della sua lunga storia, ma anche attenta alla conservazione ecologica dell’ambiente e per questo più volte premiata.
E’ bello scoprire le diverse epoche storiche attraverso i monumenti che testimoniano di volta il volta la Fano Romana (con l’Arco di Augusto e le Mura augustee in primo piano), quella medievale (splendida la Rocca Malatestiana) e, ancora, la Fano rinascimentale con il Bastione Sangallo, la Chiesa e il chiostro di San Paterniano, le chiese di San Francesco e San Michele.
La passeggiata sul lungomare è la degna conclusione di una giornata intensa ma indimenticabile.
LE INFORMAZIONI TECNICHE DELLA TAPPA 12
Tappa pianeggiante per i primi 50 km e successivamente costellata di muri e strappi fino all’arrivo. Dopo una prima parte lungo l’Adriatico superata Civitanova Marche ci si allontana dal mare per affrontare un percorso fatto di continui saliscendi con strappi e strappetti più o meno difficili, se ne possono catalogare 10 (di cui 4 classificati GPM).
L’ultimo strappo, inedito, di Monte Giove si trova a 9 km dall’arrivo e presenta pendenze oltre il 10%.
Ultimi km piuttosto articolati attorno al centro storico di Fano costeggiandone le mura. Presentano diverse curve e controcurve con brevi tratti rettilinei a intervallarle. Ultimo chilometro in leggera ascesa. Retta finale di 450 m su asfalto larghezza 8 metri.
LA CRONO TABELLA DELLA TAPPA 12
La Foiano di Val Fortore-Francavilla al Mare chiude la prima metà della Corsa Rosa. I 207 km in programma non presentano particolari difficoltà altimetriche con gli ultimi 100 km interamente pianeggianti.
Il gruppo, forte di 155 unità, è transitato al KM 0 alle 12.20. Non partiti i dorsali n° 22 Louis Barrè (Arkéa – B&B Hotels) – 51 Stefano Oldani (Cofidis) – 176 Cian Uijtdebroeks (Team Visma | Lease a Bike).
I RISULTATI DELLA TAPPA 11
Jonathan Milan (Lidl-Trek) ha vinto l’undicesima tappa del Giro d’Italia 107, la Foiano di Val Fortore-Francavilla al Mare di 207 km.
Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Tim Merlier (Soudal Quick-Step) e Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck).
Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) rimane in Maglia Rosa di leader della classifica generale.
LE MAGLIE UFFICIALI
Le Maglie di leader del Giro d’Italia sono disegnate e realizzate da CASTELLI.
- Maglia Rosa, leader della Classifica Generale, sponsorizzata da Enel – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
- Maglia Ciclamino, leader della Classifica a Punti, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e ITA Italian Trade Agency – Jonathan Milan (Lidl-Trek)
- Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) – indossata da Simon Geschke (Cofidis)
- Maglia Bianca, leader della Classifica Giovani, nati dopo il 01/01/1999, sponsorizzata da Eataly – Antonio Tiberi (Bahrain Victorious)
ORDINE D’ARRIVO
1 – Jonathan Milan (Lidl-Trek) – 207 km in 4h23’18”, media di 47.170 km/h
2 – Tim Merlier (Soudal Quick-Step) s.t.
3 – Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) s.t.
CLASSIFICA GENERALE
1 – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
2 – Daniel Felipe Martinez (Bora – Hansgrohe) a 2’40”
3 – Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) a 2’58”
LE DICHIARAZIONI DEL VINCITORE DELLA TAPPA 11
Il vincitore di tappa Jonathan Milan, subito dopo l’arrivo, ha dichiarato: “La vittoria non deriva solo dai 20 secondi dello sprint, ma da tutto il lavoro fatto dal team nei km precedenti. Il modo in cui mi hanno aiutato mi rende felice e li ringrazio con tutto il cuore. Uno sprint al termine di un lungo rettilineo è sempre più insidioso perchè bisogna trovare il timing perfetto per partire. Ho reagito a Tim Merlier ed è andata bene. E’ speciale vincere con la Maglia Ciclamino. L’anno scorso dopo che avevo vinto non sono più riuscito a ripetermi, è importante imparare dagli errori del passato”.