La Storia del Castello Aragonese di Ischia

La Storia del Castello Aragonese di Ischia
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Il Castello Aragonese di Ischia spicca maestoso, a testimonianza di tutte le civiltà che sono passate sull’isola, ad iniziare dai greci e dai romani, passando per la dinastia dei d’Aragona, fino ad arrivare ai Colonna.

Ad oggi, il Castello Aragonese ha 25 secoli di storia e non li dimostra affatto.

Le tante le civiltà che lo hanno vissuto, hanno fatto in modo che la fortezza costruita sulla roccia a picco sul mare, fosse un avamposto strategico per la difesa di tutta l’isola.

Gli affascinanti belvedere, la ricchezza dei reperti contenuti e le tante opere monumentali incastrate nella sua architettura, fanno del Castello un luogo meraviglioso.

Il Castello Aragonese, la storia di Gerone I° e di Aenaria

L’isolotto di roccia sul quale sorge il Castello Aragonese si formò, probabilmente 300 mila anni fa a causa di una eruzione vulcanica.

La prima pietra del Castrum Gironis fu posta nel 474 a.C. da Gerone I° da Siracusa, detto il Tiranno, il quale intervenne nel conflitto tra Tirreni e Cumani, in aiuto di questi ultimi.

Contribuendo alla vittoria dei Cumani sui Tirreni, Girone da Siracusa, ricevette in dono l’intera isola di Ischia (Pithecusa), stabilendo un primo insediamento proprio dove ora sorge il Castello.

Nel 315 a.c. i Romani conquistarono l’isola e fondarono ai piedi del Castello la città di Aenaria.

Purtroppo un’eruzione vulcanica nel 150 d.C. fece scomparire la città di Aenaria, causando l’abbassamento del livello del suolo e la separazione tra l’isolotto ed il resto dell’isola di Ischia.

Poi nell’alto Medio Evo, anche i barbari invasero Ischia, ed il Castello Aragonese rimarrà per secoli, l’unico rifugio sicuro dove rifugiarsi, contro i Visigoti, i Vandali, gli Arabi ed i Saraceni.

Dal Re Alfonso, il nome di Aragonese

Nel 1441 Alfonso D’Aragona, diede vita a quello che ancora oggi viene chiamato il Castello Aragonese.

Il Re spagnolo, fece innanzitutto costruire un ponte di legno per raggiungere l’isolotto poi in seguito fece realizzare, altre mura e fortificazioni.

L’isolotto è ancora collegato alla terra ferma tramite un ponte, lungo 220 metri.

All’interno del Castello in concomitanza con la costruzione delle mura, furono realizzati gli alloggi reali, quelli per i cortigiani per la truppa e per la servitù.

Il pontile lungo 220 metri che collega il Castello Aragonese con la città di Ischia

Il periodo di massimo splendore

Il XVI° secolo fu un periodo di massimo splendore per l’ antica fortezza.

Nel 27 dicembre del 1509, nella cattedrale del Castello furono celebrate le nozze tra Fernando Francesco D’Avalos e Vittoria Colonna.

Con l’arrivo della poetessa il Castello Aragonese ospitò artisti come Michelangelo, Ariosto, Jacopo Sannazaro e Giovanni Pontano.

La peste e San Giovanni della Croce

Nel ‘600 una terribile pestilenza colpì il Castello, compreso il Carlo Gaetano Calosirto, ovvero San Giovanni della Croce che guarì miracolosamente, divenendo poi il patrono di Ischia.

Nel 1799 con la nascita della Repubblica Partenopea, il Castello divenne carcere politico.

Poi nei primi anni dell’1800, gli scontri tra i borboni ed i francesi ridussero la fortezza in un cumulo di macerie.

Nel 1860 con l’entrata di Garibaldi a Napoli verrà soppresso, il carcere politico del Castello Aragonese e Ischia sarà annessa al Regno d’Italia.

Il ponte che porta all’ingresso del Castello Aragonese

L’acquisto del Castello ad un asta

La vera fortuna del Castello ha inizio l’8 giugno del 1912, quando un avvocato ischitano, tal Nicola Ernesto Mattera, acquista all’asta il Castello e ne fa la propria dimora.

Dal 1965 in poi la famiglia Mattera ha operato per la rinascita del Castello con opere di restauro, fino ad arrivare all’apertura al pubblico di gran parte della struttura, verso la fine degli anni ‘90.

A seguito, il castello Aragonese, nel 1967 fu dichiarato dallo Stato italiano suolo non edificabile, perché eretto a monumento nazionale.

Da allora, Il castello è un monumento che si autofinanzia, tramite il costo del biglietto d’ingresso e senza ricorrere a finanziamenti pubblici.

I proprietari, curano manutenzione e restauro anche grazie alle varie attività ed alle manifestazioni in esso organizzate.

La maestosità del Castello a picco sul mare.

Come arrivare al Castello

Il Castello Aragonese si trova nella zona di Ischia Ponte, ed è facilmente raggiungibile dal Porto di Ischia.

A piedi, ci si arriva con una piacevole camminata lunga una mezz’oretta, oppure in 15 minuti con un bus di linea.

Originariamente al Castello si poteva giungere solo via mare, usufruendo di una scaletta di cui si possono vedere ancora i resti.

Oggi si accede al Castello tramite un traforo della lunghezza di 400 metri, da cui partono una serie di sentieri fino ad arrivare al punto più alto.

Il percorso completo per giungere il Castello è di circa 2 chilometri, che si possono percorrere a piedi o anche servendosi di un ascensore, ed ha una durata di circa un’ora e mezza.

Orari e tariffe per le visite al Castello

Il castello è visitabile sempre, ogni giorno dell’anno, 7 giorni su 7, a partire dalle 9 del mattino fino alle 16 in Inverno e dalle 9 alle 20 in Estate.

L’ultimo biglietto viene emesso un’ora prima della chiusura e le tariffe sono di 10 euro per gli adulti, 6 euro per i ragazzi dai 10 ai 14 anni e resta gratis per i bambini fino a 9 anni.

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Author: Tammaro Landolfo (Marino)

Nasce a Napoli, nel mese di Aprile del 1972. Ha conseguito studi in Elettronica ed è impiegato nel settore delle Telecomunicazioni. Ambientalista convinto, è impegnato da oltre quattordici anni nelle battaglie contro gli svernamenti illegali ed i roghi tossici in " TERRA DEI FUOCHI". Dedica molto del suo tempo libero alla Cittadinanza Attiva, organizzando incontri, manifestazioni ed eventi per sensibilizzare l'opinione pubblica. Ha dato vita a vari Comitati Cittadini, ed è il Fondatore ed il Presidente in carica dell'Associazione " BICI PER LA CITTA’". Di conseguenza ama la Bicicletta e la usa come mezzo di locomozione per i piccoli spostamenti in Città. Non per altro la manifestazione più importante nata da una sua idea, è la " BICI IN CITTA' ", una pedalata ecologica che si tiene due volte l'anno a Frattamaggiore (Na). Le altre passioni sono il raccontare le proprie escursioni, i suoi viaggi o semplicemente le scene di vita mentre accadono, attraverso la fotografia e la scrittura di articoli. Per cui ha deciso di collaborare con la nostra testata per un periodo lungo e si spera proficuo.