La Finestrella più famosa al Mondo nella poesia di Salvatore di Giacomo

La Finestrella più famosa al Mondo
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La Finestrella a Marechiaro

Marechiaro

Salvatore Di Giacomo e la sua Finestrella

“A marechiaro c’è stà nà fenest’ “ ovvero la Finestrella più famosa al Mondo da cui si osserva, il golfo di Napoli.

Può sembrare una cosa banale, ma quei versi scolpiti sotto il davanzale della finestra ci riportano alle mente le parole di un poeta partenopeo.

Il poeta Salvatore Di Giacomo e alla musica del maestro Francesco Paolo Tosti che ancora oggi richiama forti emozioni.

La leggenda narra che lo scrittore napoletano Salvatore Di Giacomo, osservando la piccola finestra, sul cui davanzale c’era sempre un garofano, ebbe l’ispirazione per quella che poi è diventata una delle più celebri canzoni napoletane.

Un componimento d’amore dedicato ad una donna di nome Carolina.

Pare che il Di Giacomo, non scrisse quei versi per farne una canzone e si narra ancora che fu il maestro Francesco Paolo Tosti, a convincerlo.

Infatti, il maestro dovette pagargli (un po’ per gioco un po’ per scommessa) la somma di una sterlina d’oro.

Per nostra fortuna il poeta Di Giacomo si lasciò convincere e naque “Marechiare”.

Il davanzale e la lapide

Oggi, sul davanzale della celebre “Fenestrella di Marechiaro” c’è sempre vaso di fiori e sul muro sotto la finestra c’è una lapide celebrativa in marmo bianco.

La lapide, è fatta a forma di carta con sopra scolpito una parte dello spartito della canzone, inaugurata nel lontano 1922, al sorgere della luna.

il Pontile fisso di Marechiaro

Marechiaro

Marechiaro, è un piccolo borgo di pescatori dove il tempo sembra essersi fermato.

Un luogo alquanto magico dove si può ancora ascoltare il rumore delle onde del mare, si osserva l’azzurro del cielo ed uno splendido panorama.

La vista si perde nel golfo di Napoli, partendo dal Vesuvio, fino ad arrivare alla penisola sorrentina, passando per l’isola di Capri che compare esattamente di fronte alla tipica spiaggetta del borgo.

Sul nome del borgo di Marechiaro c’è da sfatare un’altra legenda, perché esso non viene, come comunemente si pensa, dalla trasparenza delle acque del mare di Posillipo, ma dalla loro quiete.

In alcuni documenti del Regno di Sicilia, si parla di “mare planum”,  tradotto in napoletano diventa “mare chianu” per poi diventare nell’arco degli anni l’odierno Marechiaro.

Lo Scoglione

Negli anni ‘60, il Borgo di Marechiaro è uno dei simboli della “dolce vita” in Italia, diventando famoso per le sue frequentazioni hollywoodiane, che affollavano i tipici ristoranti che si affacciano sul golfo e sul caratteristico “Scoglione”.

Inoltre per assaporare ancor di più le bellezze di Marechiaro, nel periodo estivo, si può usufruire di alcuni gozzi per raggiungere il famoso “Scoglione” e concedersi un bagno, respirando la brezza romantica del luogo.

Fonti:

Wikipedia

Ecampania

Note dell’Autore

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Tammaro Landolfo

Author: Tammaro Landolfo (Marino)

Nasce a Napoli, nel mese di Aprile del 1972. Ha conseguito studi in Elettronica ed è impiegato nel settore delle Telecomunicazioni. Ambientalista convinto, è impegnato da oltre quattordici anni nelle battaglie contro gli svernamenti illegali ed i roghi tossici in " TERRA DEI FUOCHI". Dedica molto del suo tempo libero alla Cittadinanza Attiva, organizzando incontri, manifestazioni ed eventi per sensibilizzare l'opinione pubblica. Ha dato vita a vari Comitati Cittadini, ed è il Fondatore ed il Presidente in carica dell'Associazione " BICI PER LA CITTA’". Di conseguenza ama la Bicicletta e la usa come mezzo di locomozione per i piccoli spostamenti in Città. Non per altro la manifestazione più importante nata da una sua idea, è la " BICI IN CITTA' ", una pedalata ecologica che si tiene due volte l'anno a Frattamaggiore (Na). Le altre passioni sono il raccontare le proprie escursioni, i suoi viaggi o semplicemente le scene di vita mentre accadono, attraverso la fotografia e la scrittura di articoli. Per cui ha deciso di collaborare con la nostra testata per un periodo lungo e si spera proficuo.