Il tempo libero e le vacanze di Natale, emblematici periodi della nostra vita

Il tempo libero e le vacanze di Natale, emblematici periodi della nostra vita
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Durata della lettura: 4 Minuti

In pieno clima invernale, in questo freddo e piovoso dicembre, non potevo che “buttar giù” qualche riga a proposito del tempo libero e delle tanto attese vacanze di Natale.

Generalmente nei diversi periodi di pausa dal lavoro, spesso (o per lo meno in tempi migliori) organizziamo le  vacanze sfogliando le riviste più disparate per valutare le offerte più varie, che spaziano dai trekking  sulle Ande, alle vacanze in montagna fino da arrivare ai safari in Africa.

In estate invece , la scelta finisce per ricadere su spiagge bellissime come quelle della nostra penisola oppure Maiorca, Malaga, Marocco.  

Baia Maiorchina

Post in breve

Vacanze di Natale e tempo libero

Insomma pensiamo alle vacanze come a emblematici periodi di tempo libero, occasioni di relax non solo per il corpo e per la mente ma anche come un cambiamento rispetto la vita di tutti i giorni.

Se si pensa all’etimologia della parola inglese leisure, ovvero “tempo libero”, costoro (gli inglesi) in fondo hanno ragione: essa deriva dal mediofrancese leisir, che significa “essere permesso” e che a sua volta deriva dal latino “licere”, da cui viene il nostro « licenza».

Perció il tempo libero è licenza, libertà; più specificamente una libertà di lavoro e dai doveri, che consente di stare a proprio agio, di pensare al proprio piacere di lasciare da parte obblighi e regole.

Oggi questa concezione del tempo libero è dominante.

Poiché è in netto contrasto con l’idea del lavoro, il tempo libero potrebbe essere definito come la sua antitesi.

La maggior parte di coloro che sognano di vincere alla lotteria immagina di unirsi a  quella classe agiata, che può permettersi di lasciare il lavoro e, da quel momento in poi, di godersi la vita: divertirsi in spiaggia, giocare a golf, andare in barca. I famosi numeri al lotto che potrebbero cambiarci la vita.

Aristotele e Veblen a braccetto.

Aristotele, nel suo bel pensiero sull’uso proficuo del tempo libero, ce lo presenta come l’opportunità di goderci ciò che fa fiorire la nostra personalità: dedicarsi alle arti, riflettere, approfondire le nostre conoscenze, coltivare le amicizie, perseguire l’eccellenza.

Queste nobili osservazioni invitano a un’ultima considerazione: di solito il tempo libero è il privilegio di alcuni, consentito dal duro lavoro di molti.

Nel suo famoso libro “Teoria della classe agiata”  un grande sociologo ed economista ,Thontein Veblen, asseriva che una vita dedicata al tempo libero fosse la migliore in assoluto.

Aristotele

Il Tempo del Tempo libero

C’è stato un tempo in cui il tempo libero (quello che è fonte di civilta) non è stato sempre monopolio dell’aristocrazia o classi sociali similiari.

C’è stata un’epoca in cui esso faceva parte integrante del lavoro.  

Nella società contadina, durante la stagione invernale, quando il grano e la carne potevano essere conservati senza rischi, il buio e le gelate costringevano le persone a restare chiuse in casa.

E cosa facevano queste persone chiuse in casa per occupare il tempo?

A.c Grayling famoso filosofo inglese in suo famoso libro, ci dice proprio che durante questi periodi, alcuni scrivevano canzoni, altri raccontavano storie o lavoravano d’intaglio e al telaio, altri ancora si dedicavano alla matematica.

Pittura,poesia, teatro e musica nacquero da “questo cambiamento forzato” nel modo di occupare il tempo, legato al flusso delle stagioni.

La scienza e l’ingegneria probabilmente, nacquero proprio nei momenti di pausa dalle attività lavorative come riflessione sull’esperienza acquisita nei periodi dell’anno durante i quali si, napoletanamente parlando, “faticava”.

Parafrasando Grayling, in buona sostanza, le vacanze comunemente scelte dalla gente non sono davvero un “esercizio del piacere” , quanto piuttosto periodi di riposo, da cui scaturiscono i migliori stimoli mentali.

In questa prospettiva il tempo libero non è l’opposto del lavoro ma, come suggeriscono Aristotele e Mark Twain, qualcosa di meglio: l’opportunità di operare per finalità più alte.

Tempo libero e vacanze di Natale, appuntamento a fra poco.

Author: Stefano De Crescenzo

Napoletano classe 86 , musicista, dopo una laurea a pieni voti in economia presso l'Università degli studi di Napoli Federico II svolge il praticantato come dottore commercialista a Napoli proseguendo il suo percorso lavorativo in Emilia Romagna per svolgere la professione di consulente finanziario presso una grande azienda pubblica. Dopo quasi cinque anni (2014-19) ed una gavetta piena di storie ed umanità, dal 2019 ed attualmente lavora a Roma come Fiscalista presso la stessa azienda e consegue un master universitario di secondo livello. Appassionato di storia ,scienza, arte e cultura ma soprattutto di musica, si cimenta da sempre, nello studio professionale della chitarra con esibizioni dal vivo e registrazioni per artisti della scena musicale Napoletana ed Emiliana, partecipando a diversi concorsi e festival nazionali. Ufficiale Volontario del Corpo militare della Croce Rossa italiana, Socio Siedas, scopre da qualche tempo la bellezza della scrittura collaborando per testate e magazine online . Dal Luglio 2021 è Giornalista Pubblicista, iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania.