Uno spettacolo emozionante tra poesia e riflessione per gli studenti di Cosenza
Cosenza, 27 gennaio 2025 – Il teatro Silvio Vuozzo dell’Istituto Comprensivo Spirito Santo di Cosenza Vecchia si prepara ad accogliere le repliche de La donna che ride, lo studio-spettacolo itinerante del collettivo ConimieiOcchi. Le rappresentazioni si terranno il 29 e il 30 gennaio e saranno dedicate agli studenti delle scuole medie e delle classi quinte, offrendo loro un’esperienza teatrale coinvolgente ed emozionante.
Un progetto che unisce teatro, scuola e comunità
Grazie all’iniziativa CUSE – Comunità, Unione, Scuola, Educazione, il collettivo ConimieiOcchi ha avuto l’opportunità di utilizzare gli spazi teatrali dell’istituto due volte a settimana per preparare lo spettacolo. Il progetto mira a rafforzare il legame tra teatro e comunità scolastica, offrendo agli studenti l’opportunità di vivere il teatro non solo come spettatori, ma anche come parte attiva del processo creativo.
Un viaggio tra emozioni e archetipi femminili
Lo spettacolo, interpretato dalle performer Maria Grazia Bisurgi e Audrey Chesseboeuf, con il supporto creativo di Francesco Votano e il lavoro di luci e suoni curato da Sofia Battistini, propone un viaggio poetico tra emozioni profonde. Due clownesse, ispirate agli archetipi delle fasi lunari, esplorano la libertà espressiva dell’essenza femminile, sfidando gli stereotipi attraverso il gioco di luci e l’energia simbolica della luna.
Il coinvolgimento attivo degli studenti
Le repliche de La donna che ride non saranno semplici rappresentazioni teatrali, ma momenti di interazione diretta con il pubblico. Gli studenti potranno esprimere le loro impressioni, formulare domande e contribuire alla crescita dello spettacolo attraverso il confronto e il dibattito. Il Collettivo ConimieiOcchi ha l’obiettivo di arricchire ogni performance con momenti di riflessione condivisa, stimolando nei ragazzi il pensiero critico.
Collettivo ConimieiOcchi, Il teatro come punto di riferimento per il quartiere
Maria Grazia Bisurgi sottolinea l’importanza del progetto a lungo termine: «Speriamo di costruire un percorso duraturo anche grazie al patto per una comunità educante “Noi di CUSE”, firmato con la scuola e altre associazioni del territorio. Vogliamo trasformare il teatro in un polo attrattivo per la comunità, con laboratori, spettacoli e corsi di formazione aperti a studenti, famiglie e docenti».
Il teatro come strumento di crescita, inclusione e cambiamento sociale si conferma così un elemento chiave nella formazione delle nuove generazioni e nel tessuto culturale della città.
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