Fate – the Winx saga, la recensione della serie teen di Netflix

fate the winx saga
Durata della lettura: 6 Minuti

Disponibile su Netflix dal 22 gennaio, Fate – the Winx saga è la nuova serie teen del momento! Scopriamo insieme cosa ci è piaciuto e cosa no di questa nuova serie!

Fate – the Winx saga: dal cartone al live- action

Il 28 gennaio 2004 debuttò il primo episodio di Winx Club, serie animata ideata da Iginio Straffi e prodotta da Rainbow e Rai. Al progetto Straffi aveva lavorato per diversi anni, cercando di individuare le migliori caratteristiche per la serie: si ispirò non soltanto agli anime giapponesi, in particolare Sailor Moon, ma anche ai cartoni animati statunitensi e a Harry Potter. Non a caso, Alfea, la scuola di magia delle fate, guidata dalla saggia Preside Farah, ricorda molto Hogwarts.

fate- the winx saga cartone

Per delineare i personaggi, Straffi prese ispirazione da varie star: Britney Spears (Bloom), Cameron Diaz (Stella), Jennifer Lopez (Flora), la cantante Pink (Tecna), Lucy Liu (Musa) e Beyoncé (Aisha). Straffi, inoltre, rivelò che la storia di Bloom, orfana adottata da due genitori umani, era ispirata alla storia vera di una ragazza conosciuta all’università, mentre per il carattere del personaggio si era ispirato alla moglie e co-direttrice della Rainbow, Joanne Lee.

La serie animata è giunta alla sua ottava stagione, a cui si aggiungono 3 film per il cinema e un Live Show, chiamato Winx Power Show, portato in tournée in Italia, Belgio e Paesi Bassi, a cui si sono affiancate altre edizioni, nel 2014, per festeggiare il decennale del cartone.

Nel 2019, infine, Netflix acquista i diritti per una serie live action, intitolata Fate-The Winx saga, rilasciata sulla piattafroma il 22 gennaio 2021.

Il Winx Club e le accuse di sessualizzazione delle protagoniste

Il Winx Club è composto da 6 giovani adolescenti, con poteri magici, che studiano alla scuola di Alfea e combattono le forze del male, impersonate dalle Trix, Icy, Darcy e Stormy, a cui, nel corso delle varie serie, si affiancano altri personaggi malvagi, come Valor o gli Stregoni del Cerchio nero. Le Winx sono spesso aiutate dagli Specialisti, con cui intrecciano storie d’amore e che si allenano per difendere la Dimensione Magica.

Nonostante lo stesso Straffi abbia affermato che la serie racconta di valori come l’amicizia, l’onestà e l’avere fiducia in se stessi, la serie è stata molto criticata per l’eccessiva sessualizzazione delle protagoniste, tutte rappresentate con abiti luccicanti ed eccessivamente succinti.

Ed è, forse, proprio per rispondere a queste accuse, che le protagoniste del live-action di Netflix, Fate – the Winx Saga, sono completamente diverse da quelle del cartone.

Fate – the Winx Saga e una rappresentazione inclusiva (più o meno)

Nel live action, a interpretare le protagoniste sono volti più o meno noti nel panorama della serialità: Bloom è Abigail Cowen (nota per il ruolo di Dorcas nella serie Le terrificanti avventure di Sabrina, altro prodotto Netflix), Hannah van der Westhuysen è Stella, Elisha Applebaum interpreta Musa, Eliot Salt è Terra e Precious Mustapha è Aisha. Molte rimostranze ha suscitato sia la mancanza del personaggio di Tecna, ma anche per la presenza di un cast prevalentemente bianco.

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Si è parlato, infatti, di whitewashing, termine usato per indicare l’assenza di personaggi di etnie diverse, lì invece dove avrebbe dovuto esserci una pluralità di etnie: Musa, infatti, nel cartone è asiatica, mentre Flora è latina ed entrambe sono state sostituite con personaggi bianchi. Nel caso di Terra, il suo personaggio presenta un corpo non conforme, e questo è un ottimo modo per mostrare una rappresentazione più inclusiva, che non comprenda solo attrici con corpi filiformi.

Le Winx e una rappresentazione non proprio azzeccata

Tuttavia, nonostante sia uno dei personaggi meglio riusciti della serie, la sua scrittura presenta ancora delle problematiche, legati principalmente a stereotipi sui personaggi grassi: Terra, infatti, è goffa, timida e non sempre riesce a far sentire la sua voce. Più volte, nel corso delle puntate è oggetto di commenti grassofobici, il che da un lato mostra la realtà della situazione tra gli adolescenti, ma dall’altro non riesce a dare una svolta con un personaggio con cui avrebbero potuto osare di più. Speriamo che nella seconda stagione di Fate – the Winx Saga, sebbene non ancora confermata, Terra possa avere maggior spazio e una scrittura più realistica.

Al contrario, Musa riceve una buona caratterizzazione, con i suoi commenti sarcastici e un, anche se piccolo, sguardo sul suo passato e sui suoi demoni personali.

L’unico personaggio nero è Aisha, la fata legata all’acqua e compagna di stanza di Bloom. Anche in questo caso, nonostante lo sforzo fatto per risultare inclusivi, Aisha molte volte agisce solo in funzione di Bloom e non si è approfondito molto il suo personaggio, né la sua personale storyline.

Tra tutte, Stella è probabilmente quella più riuscita, dal momento che da principessa acida, rivela poi una certa complessità e permette di affrontare il tema del peso delle aspettative familiari che spesso sono macigni sulle spalle dei più giovani.

Fate – the Winx saga, Bloom e il suo viaggio personale

Bloom è, sicuramente, la protagonista della serie e Fate racconta il suo personale viaggio alla scoperta delle sue origini. Orfana magica, in realtà una changeling, una bambina magica scambiata con una umana, Bloom trascorre i primi momenti della sua adolescenza in costante conflitto con i genitori e una totale mancanza di controllo dei suoi poteri. Dopo un incidente che rischiava di essere mortale, la preside Farah la trova e la porta con sé ad Alfea, l’unico luogo dove Bloom può imparare a comprendere la sua magia

Molto di questa storia ha legami con Harry Potter, compresa la presenza di una preside manipolatrice e che spesso tiene all’oscuro la protagonista sui segreti che la riguardano. Uno dei punti di forza della serie è proprio questo: la capacità di dosare i misteri che vengono rivelati, posizionandoli strategicamente nel corso dei 6 episodi.

Fate – the Winx Saga riprende la lezione di Harry Potter e la mixa con altri teen drama più recenti, da Stranger Things, a Riverdale e a Le terrificanti avventure di Sabrina, creando un prodotto abbastanza valido, nonostante qualche sbavatura.

La prima stagione si è conclusa in maniera sorprendente, apre nuovi misteri e non vediamo l’ora di varcare nuovamente le porte di Alfea e vedere cosa succederà.

Fate- the Winx Saga è disponibile su Netflix e di seguito vi lasciamo il link al trailer:

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Author: Maria Castaldo

Maria nasce a Napoli nel 1993. Appassionata di libri e cinema fin da bambina, si laurea in Lettere Classiche e Filologia Classica alla Federico II di Napoli e inizia un Master in Critica Giornalistica. Ama scrivere, leggere e guardare film e serie tv e ha trovato il modo di unire le sue passioni con il giornalismo culturale.