Eguaglianza ed Equità – Una riflessione che è sempre stata all’insegna del pensiero filosofico, e poi economico, è la sottile ma importantissima differenza tra equità ed uguaglianza.
L’uguaglianza infatti, oltre ad essere una questione morale o filosofica, è anche una questione di coesione, di sviluppo e sostenibilità sociale della crescita economica.
L’economia è la scienza che studia generalmente come allocare nel miglior modo possibile le risorse disponibili presenti in un sistema (sociale ma non solo); pertanto alcune discipline economiche “sono scese ancora più a fondo” studiando e indagando, la natura della redistribuzione di queste risorse ed i principi giuridici che la guidano (vedi le Scienze delle finanze, la Microeconomia e il Diritto tributario).
Nonostante la debolezza matematica rispetto ad altre discipline scientifiche, la confutazione dei due paradigmi dibattuta nelle materie appena citate, è sfociata nello studio di un sistema di imposizione ottimale ovvero l’insieme delle imposte che consente di massimizzare il benessere sociale.
Ma che significa benessere sociale?
La famosa domanda da un milione di dollari.
Una definizione di benessere sociale che rifletta una maggiore attenzione per l’equità può implicare un sistema di imposizione più progressivo, in cui i ricchi sopportano una frazione più elevata del carico fiscale necessario per finanziare la spesa pubblica.
Le variabili per finanziare la spesa pubblica e redistribuire i redditi sono tantissime, come avere a disposizione tutte le informazioni da parte dello Stato dei propri cittadini, non solo quelle oggettive come la produzione di reddito, ma anche soggettive (cosa alquanto impossibile) come la capacità personale e l’impegno a produrre.
Un libro da non perdere sull’argomento, è “ il prezzo della diseguaglianza” scritto da uno dei più grandi economisti dei nostri tempi, studioso del problema e premio Nobel per l’economia, il professor Joseph Stigliz
La tesi di fondo del volume di Stiglitz è che l’aumento delle disuguaglianze crea sfiducia non solo nell’economia di mercato, ma anche nella tenuta democratica di un paese rischiando anche di distruggere l’identità nazionale storicamente formata.
E quindi qual è la differenza tra uguaglianza ed equità?
Per comprendere questa differenza basterebbe un piccolo ma signficativo esempio:
Pensiamo per un momento ai corridori che corrono su una pista di atletica leggera durante una competizione di una gara sui 400 metri.
Se fate caso sulla griglia di partenza gli atleti non sono perfettamente paralleli tra loro.
Il concetto di uguaglianza vorrebbe che trattassimo i corridori esattamente allo stesso modo, assicurandoci che partissero tutti dallo stesso punto della pista. Superficialmente, questo sembra giusto.
Ma sappiamo che i corridori nelle corsie interne hanno un netto vantaggio rispetto ai corridori delle corsie esterne perché la distanza che devono percorrere è più breve.
Di conseguenza,
l’uguaglianza, a partire dallo stesso punto, non si traduce in equità.
Il concetto di equità, al contrario, porta a scaglionare le posizioni di partenza dei corridori per compensare gli svantaggi che devono affrontare rispetto a quelli delle corsie esterne.
In questo caso, un trattamento diverso o su misura è un percorso più sicuro per l’equità e la giustizia rispetto allo stesso trattamento.
Se tutti sono trattati allo stesso modo allora parliamo di Uguaglianza; in Economia questo è un concetto che non è detto possa cambiare qualcosa all’interno del sistema.
L’equità invece prevede che non per forza tutti ricevano lo stesso bene o servizio, ma ciascuno riceve quello che gli serve.
In sostanza, uguaglianza significa ricevere tutti la stessa cosa , mentre equità significa avere tutti le stesse opportunità.
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