Il 25 marzo l’Italia celebra Dante Alighieri, il Dante della Divina Commedia e l’uomo del suo tempo, tra passione politica e rapporto con il potere.
Il Sommo Poeta, padre della lingua italiana è raccontato da studiosi e critici, riletto dai grandi del teatro come Benigni, Gassman e cantato da Fabrizio De André e Francesco De Gregori.
Il giorno di Dantedì, giovedì 25 marzo, Dante Alighieri riempirà tutti i palinsesti della Rai a settecento anni dalla sua morte.
Dantedì sarà presente in tutta la programmazione della Rai con documentari, pagine teatrali e musicali, letture e servizi in tutti i Tg e Giornali Radio.
Il culmine dell’omaggio è su Rai1, alle 19.15, con la diretta dal Salone dei Corazzieri al Quirinale della Celebrazione dell’Anno Dantesco.
Alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del Ministro della Cultura, Dario Franceschini, Roberto Benigni legge un Canto della Divina Commedia.
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Dante Alighieri, vita ed opere
Dante Alighieri, noto anche con il solo nome Dante, è stato un poeta, scrittore e politico italiano.
Considerato il padre della lingua italiana; la sua fama è dovuta alla Comedìa, divenuta celebre come Divina Commedia e universalmente considerata la più grande opera scritta in lingua italiana e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale.
Dante con le sue opere è l’espressione della cultura medievale, per la lirica del Dolce stil novo, la Commedia è anche veicolo allegorico della salvezza umana, che si concreta nel toccare i drammi dei dannati, le pene purgatoriali e le glorie celesti, permettendo al poeta stesso di offrire al lettore uno spaccato di morale ed etica.
La data di nascita di Dante non è certa, anche se solitamente viene indicata attorno al 1265 e morto nel 1321.