DAD, la scuola ai tempi del COVID.
La scuola ai tempi del Coronavirus: cosa è cambiato e cosa cambierà
Con l’emergenza Covid è nato un nuovo modo di fare scuola che accompagna gli alunni e studenti dalla scorsa primavera.
La DAD – Didattica a distanza è l’insieme delle attività formative che è possibile svolgere senza la presenza fisica di docenti e alunni nello stesso luogo.
Gli studenti di ogni ordine e grado hanno fatto uso delle nuove tecnologie non potendo frequentare la scuola in presenza per concludere l’anno scolastico 2019/2020 in sicurezza e si sono serviti della DAD per seguire online, da casa, le lezioni degli insegnanti.
Esse si svolgono in diretta tramite piattaforme digitali che permettono le registrazioni audio, video, slide e file digitali.
Le più diffuse sono Microsoft Teams, Skype e Webex.
Una “aula virtuale”, creata per far fronte alla pandemia, con l’obiettivo di conciliare il distanziamento sociale e il proseguimento delle attività formative, creando non poche polemiche e difficoltà.
Gli esperti si sono chiaramente esposti alla discussione affinchè gli studenti siano messi in condizioni di poter apprendere in autonomia, sfruttando le potenzialità del multimediale, sempre con il ruolo centrale del docente nel processo di verifica dei risultati raggiunti dai propri alunni.
Purtroppo questo non è successo dappertutto, causa la scarsa formazione degli insegnanti e dei ragazzi agli strumenti digitali.
Colti di sorpresa, si sono immediatamente evidenziate tutte le carenze non colmate nel corso degli anni in merito ad un’adeguata formazione dedicata.
Carente è anche il coordinamento tra i docenti per lo svolgimento dei programmi, ognuno fa la sua parte e sembra che non vogliono assolutamente intaccare la didattica tradizionale.
Purtroppo non è così, basti pensare che con gli strumenti digitali non esiste più il gessetto e la lavagna di ardesia.
Con la DAD il rapporto tra docenti e alunni cambia significativamente, il docente diventa un tutor, ma, non deve far si che venga meno il contatto, (anche se in forma virtuale) con tutta la classe.
Nello stesso tempo, i docenti non devono essere una presenza soffocante.
In conclusione, pensare alla DAD come metodo sostitutivo alla scuola in presenza, sarebbe uno sbaglio, tale processo deve tener conto della complessità del processo di apprendimento.