Cracovia, città nel sud della Polonia vicino al confine con la Repubblica Ceca, è nota per il suo centro medievale ben conservato e per il quartiere ebraico.
Pensi a Cracovia e subito ricordi tutti i documentari visti sull’olocausto e sulla Seconda guerra mondiale.
Così eviti di pensare alla vera Cracovia, ai suoi gioielli d’ambra e ai suoi palazzi color crema e grigio tortora. E te la perdi. Perché è una sorpresa inaspettata.
Il centro storico viene definito Stare Miasto (città vecchia) e la sua piazza centrale Rynek Glowny.
Nella Piazza c’è il Mercato dei Tessuti, antichissimo palazzo del XIV secolo che ospita una sezione di pittura polacca del Museo Nazionale, nonché molteplici stand forniti di tutti i prodotti tipi polacchi: pellame, ambra, lavorazioni in legno e cristallo di Boemia.
Pochi passi e ti sembra di essere tornato nel medioevo!
Negli angoli della città, economica, curatissima nei minimi dettagli, pulita e fornita di tutti i comfort per turisti e cittadini (come le panchine riscaldate in inverno), da piccoli stand blu forniti di ruote, si innalza un profumino di pane, dovuto alle ciambelline circolari con semi di papavero.
Una squisitezza dal gusto semplice. Per non parlare dei buonissimi Pieriogi, i tipici ravioli che puoi comprare nelle casette di legno in tutta la città o nei ristorantini tipici, con le tovaglie rosse e bianche e le panche di legno.
Cracovia è giovane.
Meta di turismo studentesco e “storico”, la sua università fa invidia a quelle delle capitali dell’Europa Occidentale. Da visitare la Fabbrica di Schindler, il fortino del Barbacana e il Castello di Wawel.
Secondo la più tipica leggenda di Cracovia, il Re avrebbe offerto la mano di sua figlia, la Principessa, a chiunque avesse sconfitto il Drago che viveva nelle caverne del castello.
Condottieri, principi e cavalieri invano tentarono l’impresa, ma nessuno vi riuscì.
Finché un giovane fabbro decise di offrire come pasto al drago una botte di cibo ed esplosivo, facendo così morire la bestia alata e conquistando la mano della Principessa.
Ancora oggi, all’uscita delle caverne del Castello di Wawel, è possibile vedere un drago immenso in metallo che sputa fuoco, in memoria della storia d’amore tra la principessa e l’astuto fabbro.
Davvero divertente.
Una volta a Cracovia sono assolutamente da non perdere il vicino campo di concentramento di Auschwitz e le Miniere di Sale, il primo perché ti cambia la prospettiva della storia e degli eventi connessi a quei drammatici anni, le seconde perché sono un’esperienza simile a null’altro (provate a scendere più di venti rampe di scale e trovarvi in un lago sotterraneo accerchiato da statue di sale..).