Prendi un po’ di Jazz, un pianoforte, storie di campioni e luoghi esotici di altri tempi, prendi un cantautore geniale ed avrai il disco “Appunti di viaggio”; correva l’ anno 1982.
Un disco prodotto da Lilli Greco per la RCA italiana.
Nel Disco
Nella prima traccia dell’album, “Fuga all’inglese” possiamo ascoltare uno splendido intro di tromba che accoglie uno dei testi più interessanti dell’intera opera. Una piccola perla, in cui vengono trattati, con una genialità musicale e concettuale senza pari, i temi che affascinano gli uomini dalla notte dei tempi, quali la fuga (intesa come viaggio per fuggire altrove, verso una vita più felice, come una rinascita, dalle abitudini, verso l’infinito), lo scorrere inesorabile del tempo che scandisce tutto senza tener conto dell’imprevedibilità e della frenesia di quel terremoto chiamato Vita.
Segue “Dancing”, canzone da un ritmo più veloce, sincopato verso un sublime contrasto della voce particolare di Conte. Una rumba, colonna sonora di due ballerini un po’ impacciati che, metaforicamente, rappresentano due amanti la cui storia d’amore assomiglia più ad una rumba che un tango sensuale.
Successivamente il brano”Gioco d’azzardo”, è un malinconico tema che vede l’ amore tribolato come una scommessa persa. Ascoltiamo in questo brano un potente strumentale in cui Paolo Conte raccoglie tutta la passione sfuggita dalla relazione narrata.
A seguire “Lo zio”, canzone divertente, accattivante.
Ma il vero capolavoro è “Hemingway”. Il titolo, il testo, la musica rimandano al nome dell’album con uno stile non indifferente.
La descrizione in musica leggera del viaggio, delle emozioni, della vita.
Come un impressionista che dipinge la sua tela, qui il cantautore astigiano, ci “illustra” sentimenti e immagini che rimandano ad avventure passate; quest’ultime e quelle che verranno saranno parte di un lungo viaggio bellissimo, nostalgico.
Appunti di Viaggio è anche Live
Nella versione live, un intro pianistico meraviglioso vi porta in un atmosfera d’altri tempi davanti ad un bar di Venezia, con il sigaro ed il Curacao, come in un romanzo ambientato tanti anni fa nella raffigurazione di queste immagini. Un brano di Altissimo livello.
La sesta traccia “Diavolo Rosso” ha come protagonista un ciclista astigiano realmente esistito Giovanni Gerbi, soprannominato, appunto, Diavolo Rosso. Una storia dell’epoca d’oro del ciclismo inizio 900.
la leggenda narra che il soprannome gli venne affibbiato quando, durante una “fuga” in gara, capitò nel bel mezzo di una processione. Il parroco, vedendo il ciclista sfrecciare vestito con la sua tradizionale maglia da corsa rossa, lo apostrofò in piemontese con la frase “Chi a l’é cul lì? Ël Diav?” (“Chi è quello lì, il Diavolo?”).(fonte wikipedia)
Il disco si conclude con “la frase” e “Nord”. Quest’ultima attraverso le sue scene evocative, vi porta in un atmosfera di un dolce viaggio verso Nord.
“Appunti di viaggio” è un capolavoro delle meravigliose note del pianoforte di Paolo Conte che ricalca il giusto equilibrio tra emozioni e tecnica.
Un viaggio in cui prendere appunti, un viaggio andata e ritorno nel cuore, nella mente e nell’anima.