Vangelo e Meditazione della XIX Domenica del Tempo Ordinario Anno B a cura di Don Giacomo Equestre.
Vangelo secondo Giovanni 6, 1-15
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Parola del Signore
Commento al Vangelo
Mentre per le folle il problema intorno a Gesù riguardava l’esaudimento di alcune attese popolari sulla figura del messia, con i giudei il problema riguarda direttamente la persona di Gesù, la sua identità.
La perplessità mi sembra del tutto ragionevole: Gesù è il figlio di Giuseppe, un uomo che mangia, respira e dorme… come può dire di essere disceso dal cielo? Come può affermare di essere il pane della vita?
I giudei si fermano alla carne, non sanno guardare oltre. Il loro sguardo è miope, solo cercano conferme alle loro idee. L’Atteso è lì, a un passo, ma non lo riconoscono.
“Chi crede ha la vita eterna”. Il verbo è al presente, questo significa non si tratta di una promessa per il futuro, ma per l’oggi, per il presente. La vita eterna inizia ora, adesso. È la fede in Gesù che fa eterna la vita, che la riempie di quell’amore appassionato e sublime che ha il potere di rendere eterno ogni gesto e ogni pensiero. Lui, il pane della Vita, ci nutre di eternità, ci assimila alla sua vita, trasforma il nostro deserto in un angolo di cielo.
Leggi altro di Don Giacomo Equestre
Foto: Faccini P. sec. XVII, San Domenico. Vedi scheda