L’olio extravergine di oliva è un alimento di eccellenza in Italia, purtroppo molti non sanno riconoscerlo nella maniera giusta.
Cercheremo in questo articolo di fornire alcune informazioni tecniche e scientifiche che vi aiuteranno nella comprensione della qualità.
Olio extravergine di oliva come riconoscerlo
Per riconoscere l’olio extravergine di oliva occorre degustarlo.
Le sue qualità organolettiche vengono riconosciute all’olfatto e al palato per il tramite dei suoi profumi e sapori.
L’olfatto
La prima cosa dare fare è da percepire l’odore del prodotto, ovvero respirando per avvertire sensazioni di spremuta di olive.
Insomma, all’apertura della bottiglia di vetro o della latta, gli odori e le sensazioni derivanti ci danno la subito i primo indizi sulla bontà dell’olio extravergine.
Il gusto
La sensazione nel riconoscere l’olio extra vergine buono è la caratteristica gustativa per valutare i pregi in: il Fruttato, l’ Amaro, il Piccante.
Fruttato
L’ olio extravergine di oliva il cui profumo ricorda l’oliva sana, fresca, verde o matura.
L’attributo fruttato si definisce verde quando le sensazioni olfattive ricordano quelle dei frutti verdi, caratteristiche dell’olio ottenuto da frutti verdi.
L’attributo fruttato si definisce maturo quando le sensazioni olfattive ricordano quelle dei frutti maturi, caratteristiche dell’olio ottenuto da frutti verdi e da frutti maturi.
Amaro
Sapore tipico dell’ extravergine ottenuto da olive verdi o appena invaiate.
Piccante
Sensazione pungente caratteristica dell’extravergine fresco e giovane.
Olio buono
L’olio buono deve avere un profumo gradevole e deciso; per notare la differenza possiamo confrontarlo con un olio acquistato al supermercato.
Poi possiamo mettere un po’ di olio direttamente in bocca e la prima sensazione che avvertiremo, se l’olio è di qualità, è quella di un gusto amaro e piccante, attributi assolutamente positivi in quanto denotano la presenza polifenoli, le principali sostanze salutari dell’olio di qualità.
Il colore dell’extra vergine non è indicativo
Sono in tanti a credere che il colore dell’olio sia indicatore di qualità invece non è così.
In effetti quando si fa il tasting dell’olio, viene effettuato generalmente in un bicchiere di vetro scuro per evitare qualsiasi condizionamento.
Nel tempo e per vari principi di conversazione capita che il colore dell’olio varia ma non pregiudica la bontà.
Solo nel caso in cui l’olio extra vergine si si presenta di un colore tendente al rossastro ne certifica la vecchiaia e l’esposizione diretta alla luce o al calore.
La conservazione
Rispetto a tanti altri alimenti l’olio extravergine va conservato al buio e al fresco evitando così luce e fonti di calore: questo solo per far mantenere intatte le sue caratteristiche benefiche.
Altri aspetti legati alla qualità
La torbidezza, ossia la densità che ha l’olio quando non è filtrato, oppure l’intensità del sapore, non ha nulla a che fare con un maggior apporto calorico.
Quanto descritto vuole essere una linea guida semplice e di facile lettura per riconoscere la bontà dell’olio extra vergine di oliva autentico.
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