Purtroppo i tempi che stiamo vivendo, rendono solo un ricordo i grandi concerti degli anni scorsi .
Viaggiando indietro nel tempo, precisamente quarant’anni fa, ricordiamo una strepitosa performance.
Un evento che sicuramente ha segnato la storia dell Musica moderna, è stato il concerto di Simon & Garfunkel in Central Park del 1981.
Ascoltai questa perla musicale, grazie ad una musicassetta ( oggi reperto vintage) regalatami da mio zio tanti anni fa, che è stata la reliquia contenitore della colonna sonora di tante emozioni, e “colpevole” di avermi fatto scoprire il mondo di questi due artisti immortali.
Dopo l’uscita di Bridge Over Troubled Water, il duo intraprese strade gradualmente separate. C’era stato un concerto del 1972 al Madison Square Garden per il candidato alla presidenza George McGovern, un’apparizione del 1975 al Saturday Night Live , ed avevano registrato un singolo insieme intitolato “My Little Town”.
Nel 1981 Simon & Garfunkel erano oramai una leggenda e così il 19 settembre, il prato del Central Park di New York fu coperto da diverse centinaia di migliaia di persone che si erano presentate per vedere questa reunion gratuita. La performance sarebbe stata registrata e pubblicata come doppio album in vinile il 16 febbraio 1982.
Il concerto a Central Park intravide un duo che aveva aggiornato il proprio suono. Una band completa con sintetizzatori e una sezione di ottoni a rifinire il tutto. Da ricordare la presenza di Steve Gadd alla batteria.
Il concerto di Simon e Garfunkel
La dimostrazione che potevano fornire interpretazioni perfette delle loro canzoni dal vivo senza alcuna tecnica di registrazione particolare.
La selezione dei brani fu impeccabile.
Il concerto inizia con “Mrs, Robinson” che rapidamente vede tutta la carica di Simon e Garfunkel .
“Homeward Bound”, “America”, il successo solista di Paul Simon “Me And Julio Down By The Schoolyard” e “Scarborough Fair” seguono rapidamente e tutti presentati perfettamente con una lucentezza moderna.
La seconda parte inizia con la dolce hit folk “April Comes She Will” e poi si sposta su una canzone tributo agli Everly Brothers, “Wake Up Little Susie”.
Il medley “Kodachrome / Maybelline”, un abbinamento stimolante di due canzoni che non sembrano combaciare ma che invece si sposano benissimo. “Bridge Over Troubled Water” sembra appena uscito dal buio della notte con alcune delle voci più pure mai ascoltate dal vivo. Il concerto si conclude con l’intensità di “Old Friends, la leggerezza di “The 59th Street Bridge Song (Feelin ‘Groovy)” e la bellezza di “The Sound Of Silence”.
The Concert In Central Park è stato e rimane uno dei migliori album live mai registrati. Ha consacrato al meglio uno dei leggendari duetti musicali ed ha mostrato ciò che questi due poeti hanno impresso nel mondo della musica.
Leggi altro di Stefano De Crescenzo
- Lo “Stilnovo” dei nostri tempi, il nuovo disco di Nicola Caso
- Liverpool: sulle note di quattro ragazzi che cambiarono il mondo
- Born in the U.S.A. di Bruce Springsteen, 40 anni di rock, storia e successo
- Diritto Internazionale, dalla guerra alla ricerca della pace
- Globalizzazione: una piccola riflessione tra mercati e produzione a livello globale