Ginny and Georgia – la nuova serie Netflix che cita Una mamma per amica

ginny and georgia
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Ginny and Georgia è la nuova serie Netflix del momento: un duo madre-figlia irresistibili e che ricordano tantissimo un’altra coppia simile, quella di Una mamma per amica? Ma Ginny and Georgia è molto di più, venite a scoprire perché!

Ginny and Georgia – la trama della serie tv

Georgia Miller (Brianne Howey) è una mamma dallo spirito libero che, dopo la morte del ricco marito, si trasferisce con i figli Virginia ‘Ginny’ (Antonia Gentry) e il piccolo Austin (Diesel La Torraca) a Westbury, cittadina del New England, in cui la donna spera di poter costruire un futuro migliore per sé e per i figli. Georgia scappa da alcuni fantasmi del suo passato e spera di condurre a Westbury una bella vita, grazie alla cospicua eredità del defunto marito. Non ha fatto i conti con l’ex moglie di lui, decisa a impugnare il testamento per evitare che tutto il denaro finisca in mano a un’arrampicatrice sociale come Georgia.

Credits: Netflix

Nel frattempo, Ginny deve integrarsi a scuola, dove è una delle poche ragazze nere iscritte e barcamenarsi tra problemi d’amore, nuove amicizie e un trauma del passato che le ha lasciato cicatrici visibili, nell’anima, ma anche nel corpo.

Da Una mamma per amica a Ginny and Georgia

La serialità televisiva, merito della penna straordinaria di Amy Sherman-Palladino (autrice di The Marvelous Mrs. Maisel, altro gioiellino che vi consigliamo di recuperare) ci ha regalato la longeva serie Una mamma per amica, considerata un must per tutti coloro cresciuti a cavallo tra fine anni ’90 e inIzio 2000.

La coppia madre-figlia formata da Lorelai e Rory Gilmore, con la loro dipendenza dal caffè, la parlantina svelta, il sarcasmo e le citazioni a cultura pop e non solo, ha conquistato i cuori di tantissimi spettatori e si è imposta nell’immaginario collettivo come una delle serie meglio scritte degli ultimi 20 anni.

Ecco perché, quando in Ginny and Georgia, quest’ultima cita Gilmore Girls, il paragone tra le due serie è immediato. Ma non dobbiamo pensare che il nuovo prodotto Netflix sia una copia mal riuscita di quello di Sherman-Palldino. Infatti, in Gilmore Girls, è completamente assente una tematica importante presente nella nuova serie Netflix: il razzismo interiorizzato.

Razzismo interiorizzato e adolescenti reali

Lorelai e Rory sono due donne bianche e relativamente benestanti, che vivono nella pittoresca Stars Hollow, circondati da personaggi buffi e frequentano il bar di Luke, futuro interesse amoroso di Lorelai. In Ginny and Georgia, la prima è una ragazza nera, nata quando Georgia aveva solo 15 anni, e che fatica a trovare il suo posto nel mondo. Non soltanto, come Rory deve trovare la sua identità in quanto donna, ma anche come donna della comunità nera, impresa tutt’altro che facile. Infatti, nel liceo di Welbury sono pochissime le BPOC (black people of color) e Ginny non riesce a integrarsi con loro. Diventa, al contrario, subito amica della stravagante Maxine, vicina di casa e sorella del bel Marcus. Maxine è parte delle MAN, insieme alle amiche Abby e Norah e anche loro due, dopo un’iniziale diffidenza accolgono Ginny nel gruppo, che ora diviene MANG.

Nonostante la loro frequentazione permetta a Ginny di integrarsi e avere dei solidi legami per la prima volta nella sua vita, è anche motivo di insicurezza. La serie mostra pian piano come la ragazza cerchi di mescolarsi alle amiche, finendo con il perdere alcuni tratti della sua cultura di appartenenza. Penso all’episodio di Halloween, in cui è vestita da Britney Spears, o ai capelli, che inizia a portare lisci, invece dei ricci naturali con cui appare al pubblico la prima volta. La serie, perciò, offre spunti di riflessione su quanto, per una ragazza nera, possa essere talvolta difficile trovare la propria identità se non si riesce ad accettare il proprio background culturale.

Credits: Netflix

Un altro pregio di Ginny and Georgia è sicuramente quello di dare una rappresentazione abbastanza credibile degli e delle adolescenti di oggi. Sono ragazzi dalla parlantina veloce, attenti ai problemi come integrazione, sessimo e maggiore consapevolezza di se. Non mancano situazioni interiori molto complesse: sindrome da stress post traumatico, grassofobia e bulimia, autolesionismo e tanto altro.

Georgia

Il personaggio di Georgia è pieno di sfumature e contraddizioni: Georgia è scaltra, ha imparato a cavarsela fin da ragazzina. Faceva tesoro dei consigli delle donne che incontrava lungo la strada e piegava al suo volere gli uomini. Ginny risente del comportamento spregiudicato della madre e, spesso, nel corso degli episodi, è possibile notare una sottile vena di slut shaming da parte di molti personaggi verso Georgia. Che è però molto più di battutine sul sesso e abiti fantastici.

Credits: Netflix

Georgia ha subito molto durante la sua adolescenza, ma non è stato quel dolore a renderla com’è oggi. ‘Non sono un personaggio di Game of Thrones’ dirà in un dialogo con la figlia. Si tratta di una stoccata molto intelligente lanciata a quel tipo di narrazioni che vedono l’emancipazione femminile passare solo attraverso esperienze traumatiche e violente. Georgia, invece, con il suo modo di fare ed essere, dimostra al pubblico che quella non è l’unica strada.

Accuse di sessismo rivolte alla serie

Nonostante questa emancipazione e buona scrittura, la serie è stata accusata di sessismo dalla cantante Taylor Swift. In uno dei dialoghi viene usata la cantante come termine di paragone per il comportamento di Georgia e l’affermazione era davvero sessista. Uno scivolone considerando che Netflix ha prodotto il documentario Miss Americana della cantante country.

Ginny and Georgia – tanta (troppa) carne al fuoco

Mescolando teen drama, comedy, romance e thriller, Ginny and Georgia si presenta come un colorato calderone di sottogeneri. Le problematiche che affronta sono attuali e ben trattate, ma a volte il tutto risulta un po’ eccessivo. I dialoghi sono divertenti e intrisi di ironia, la chimica tra i personaggi è buona. L’interprete di Georgia è una delle migliori del cast, insieme a Maxine. Ma, a volte, è bene dirlo Ginny and Georgia mette forse troppa carne al fuoco e non riesce sempre a controllare tutto.

Credits: Netflix

Nonostante questo, tuttavia, rimane un buon prodotto, leggero e coinvolgente, con il giusto tocco di mistery e romance. Una storia di crescita personale, che mescola tanti elementi e prova a non lasciare scontento il suo pubblico.

Speriamo in una seconda stagione, per osservare dove proseguirà il viaggio di Ginny e Georgia.

Author: Maria Castaldo

Maria nasce a Napoli nel 1993. Appassionata di libri e cinema fin da bambina, si laurea in Lettere Classiche e Filologia Classica alla Federico II di Napoli e inizia un Master in Critica Giornalistica. Ama scrivere, leggere e guardare film e serie tv e ha trovato il modo di unire le sue passioni con il giornalismo culturale.