Il trabucco e la pesca con Rete a bilancia
Di tradizioni antichissime, la rete a bilancia detta anche bilancella, bilancino o bilancetta è una rete da pesca usata per scopo ricreativo, caratterizza il paesaggio italiano in prossimità di foci dei fiumi, canali e porti.
Formata da un’unica pezza di rete in genere di forma quadrata retta da un’armatura che sostiene la rete e da un insieme di carrucole per facilitare il sollevamento dall’acqua.
Nei bilancioni il sollevamento avviene da un motore elettrico.
La piattaforma (trabucco) solitamente si affaccia sull’acqua come una terrazza.
Costruito con tronchi di legno che fornisce all’attrezzo una forte resistenza al vento, e alla salsedine.
La pesca avviene calando la rete e alzandola più velocemente possibile in modo che i pesci non facciano in tempo a sfuggire, intrappolandoli per poi procedere alla cattura con dei retini.
Per aumentarne la pesca, sulla rete vengono posizionate delle esche odorose per fare avvicinare i pesci.
I luoghi di questo tipo di pesca sono lagune, canali, laghi e foci dei fiumi, con una fondamentale caratteristica, è che l’acqua sia poco profonda e poco veloce.
In genere il pescato con la bilancia sono, anguille, lucci, cefali e gamberetti.
Questo tipo di pesca viene eseguita da maggio a settembre.
Curiosità
Si narra che i trabucchi siano stati importati dai Fenici e che furono subito adottati dai pescatori per la loro efficacia e la possibilità di essere utilizzati anche in condizioni meteo avverse.
Il termine “Trabucco” è di origine dialettale, si pensa derivi dalla parola trabocchetto proprio per lo scopo di catturare i pesci con un tranello.